Grande partecipazione a Budrio, in provincia di Bologna, in occasione dell’inaugurazione della Mostra Storica dell’Assistenza Infermieristica (MOSAI). Un evento atteso a cui hanno preso parte numerosi infermieri, dirigenti sanitari, rappresentanti delle istituzioni sanitarie regionali, oltre alla presidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI).
Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere in Italia, un luogo di memoria e riflessione che offre una preziosa eredità da tramandare alle nuove generazioni di infermieri. La mostra, fortemente voluta dalla vicepresidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bologna, Maria Cristina Pirazzini, sarà stabile e visitabile su appuntamento.
MOSAI rappresenta il primo museo in Italia interamente dedicato ai cambiamenti sociali e ambientali che hanno caratterizzato l’evoluzione dell’assistenza infermieristica dal dopoguerra agli anni ’80.
La mostra rappresenta una testimonianza concreta del percorso di crescita e trasformazione che la figura dell’infermiere ha attraversato nei decenni. MOSAI si propone non solo come un’esposizione di materiali storici, ma come un vero e proprio luogo di memoria, in cui i visitatori hanno la possibilità di visionare i documenti, le fotografie, le interviste e gli articoli d’epoca che raccontano il “viaggio” di una professione in continua evoluzione.
L’obiettivo è duplice: da un lato, sensibilizzare i cittadini sul significato profondo dell’assistenza infermieristica e sul suo impatto sociale; dall’altro, mantenere viva negli infermieri la consapevolezza delle proprie radici storiche, una base essenziale su cui fondare il futuro della professione.
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Le origini di MOSAI: un percorso di recupero e valorizzazione
La storia della Mostra Storica dell’Assistenza Infermieristica ha radici lontane e risale al 2000, quando Bologna è stata designata Capitale Europea della Cultura. In quell’occasione, è stato inaugurato presso l’Istituto di Ricerca Codivilla-Putti, parte dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, un primo museo dedicato all’assistenza infermieristica.
Tuttavia, nel 2007, per problemi legati alla mancanza di spazio, il museo venne smantellato e tutto il materiale storico fu trasferito in un magazzino. Solo nel 2020, grazie a un accordo tra l’Istituto Ortopedico Rizzoli e l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bologna, è stato possibile riportare alla luce questo patrimonio di documenti e reperti, trasferendoli temporaneamente in Via Zaccherini Alvisi, sede dell’OPI Bologna.
Il progetto ha trovato una definitiva concretizzazione quest’anno con la collocazione della mostra nei nuovi spazi di Budrio, che ne garantiranno una fruizione permanente.
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Un patrimonio unico: documenti, presidi e testimonianze
La collezione esposta è il risultato di un lungo lavoro di recupero tra enti pubblici e privati, la cui collaborazione ha raccolto una vasta gamma di materiali e testimonianze che tracciano l’evoluzione tecnologica, scientifica e culturale dell’assistenza infermieristica nel corso degli anni.
La mostra sarà visitabile su appuntamento nei locali di via Zenzalino sud, 2 a Budrio.
