Salta al contenuto
Strage del 2 Agosto: 43 anni con i cuori spezzati

Strage del 2 Agosto: 43 anni con i cuori spezzati

Strage del 2 Agosto: 43 anni con i cuori spezzati
| mercoledì 2 Agosto 2023

Avete presente quando facciamo un acquisto che ci deve essere spedito a casa? Avete presente quella impazienza che ci prende nell’aspettate il nostro acquisto? Ci alziamo ogni giorno guardando dalla finestra o dal balcone se vediamo arrivare il corriere e appena suona alla porta ci catapultiamo di sotto a prendere il nostro pacco.

Ora immaginate di aspettare un “pacco” da 43 anni senza mai vedere arrivare il “corriere”.
Immaginate che una mattina di 43 anni i vostri figli, i vostri amici, i nipoti, i parenti di amici fossero in una stazione in attesa di prendere il treno per andare in vacanza o tornare da voi o dai loro genitori.
Immaginate che 43 anni fa in quella stazione, nel frusciare dei ventagli, nel bacio di due persone che si amavano, nel sorriso dei bambini, nell’impazienza di vedere il mare, nella felicità di riabbracciare mamma e papà, nella curiosità di vedere l’Italia si siano incrociate tante vite nell’attesa di prendere un treno.
Immaginate che 43 anni fa quel treno non sia mai partito.
Immaginate che 43 anni fa quella stazione, a Bologna, alle 10.25, venga squarciata da un boato.

Una semplice valigetta “dimenticata” su un tavolino porta bagagli sotto il muro portante dell’ala Ovest.
Una bomba composta da 23 kg di esplosivo, una miscela di 5 kg di tritolo e T4 detta «Compound B», potenziata da 18 kg di gelatinato (nitroglicerina a uso civile).
Una deflagrazione
85 vite spezzate
200 feriti.
Immaginate di essere in quella stazione, in quel 2 agosto del 1980, alle 10:25.
Immaginate di sentire l’odore di bruciato e cemento.
I polmoni che bruciano.
Le orecchie che fischiano e non sentite nulla, nemmeno le urla di chi è sotto le macerie.

Immaginate il disorientamento del non capire cosa sia successo.
Immaginate di vedere i corpi di chi è stato dilaniato dall’esplosione.
Immaginate di essere a passeggio per Bologna, sentire il boato, correre verso la stazione e trovare mezza stazione crollata.
Immaginate di vedere un autobus dove poter mettere i corpi delle vittime perché sono talmente tanti che non c’è altro modo di portarli via.

In 43 anni chi è sopravvissuto a tutto questo ha una cicatrice nell’anima che sarà sempre lì a farsi sentire.
Ci si sveglia nel cuore della notte con quello che si è vissuto.
Si affrontano demoni più grandi di noi.
Si affronta un dolore indescrivibile.
Ci sono genitori che hanno seppellito figli e nipoti ed è qualcosa di innaturale nella vita perché solitamente la “normalità” è l’opposto.

Ora, alla luce di tutto questo, 43 anni per avere la verità e giustizia su chi vi ha portato via le persone che amavate non sono eccessivi?
Perché anche io che non ho perso qualcuno in quella stazione trovo ingiusto che ci siano persone a cui sia stata tolta la gioia di vedere crescere i figli e i nipoti, di veder tornare a casa gli amici.
C’è qualcosa di profondamente disarmante e svilente nel dover anche protestare per chiedere la verità.
La giustizia dovrebbe essere dovuta non elemosinata.

43 anni con i cuori spezzati.

  • A cura di Laura Berti

Ordine Professioni Infermieristiche
Via Giovanna Zaccherini Alvisi, 15/B
BOLOGNA (40138)
C.F. 80152320372

Telefono: 051/393840
Fax: 051/344267

Come arrivare

Leggi la Privacy Policy e contattaci all’indirizzo Mail: rpd@fclex.it
Telefono: 051.235733