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Emilia Romagna: il Direttore assistenziale è realtà. Via libera alla nuova norma

Emilia Romagna: il Direttore assistenziale è realtà. Via libera alla nuova norma

Emilia Romagna: il Direttore assistenziale è realtà. Via libera alla nuova norma
| mercoledì 24 Novembre 2021

Il direttore assistenziale in staff alla direzione generale delle aziende è da oggi una realtà in Emilia Romagna.

Raffaele Donini, assessore regionale alle politiche per la salute, XI legislatura
Raffaele Donini, assessore regionale alle politiche per la salute

L’impegno è stato rispettato. Oggi è stata approvata dall’Assemblea Legislativa regionale dell’Emilia – Romagna, la Legge che istituisce la Direzione Assistenziale all’interno delle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie Locali, territoriali ed ospedaliere”. L’annuncio è di Raffaele Donini, assessore alla politiche per la Salute dell’Emilia Romagna e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni.

Da tempo ormai – prosegue Donini – le professioni sanitarie, (38.300 lavoratori in Emilia – Romagna di cui 29.300 infermieri – l’80% dei professionisti occupati del Sistema Sanitario Regionale) hanno acquisito grandi responsabilità nella rete dell’assistenza ai malati, sia nei reparti ospedalieri che nel territorio e nell’assistenza domiciliare. Questi professionisti sono laureati, hanno vinto concorsi per dirigenti, già ora sono consultati per le decisioni strategiche delle Aziende Sanitarie. Quel che abbiamo fatto è solo riconoscerne il valore e le competenze, formalizzarne il ruolo, ormai più che agito nella pratica, investendo sulla collaborazione e sulla comune assunzione di responsabilità fra tutti gli operatori sanitari per il bene della nostra Sanità Pubblica”.

L’istituzione della direzione assistenziale – aggiunge – non è solo il riconoscimento di queste professionalità e competenze: è anzitutto la valorizzazione della componente assistenziale e di cura che una sanità a misura di persona porta con sé, accanto a quella strettamente “medica”. E non è certo una componente sanitaria di rango “minore” o che richieda minor professionalità e qualità, programmazione e organizzazione. Siamo la prima Regione in Italia – conclude – a investire realmente sul lavoro multidisciplinare dei nostri operatori sanitari. Ho l’impressione che non resteremo gli unici.

 

Una nuova opportunità per i cittadini e i professionisti 

Il Consiglio regionale della Regione ha approvato oggi la norma che modifica la Legge regionale 29/2004 con l’obiettivo di valorizzare le professioni sanitarie e prevede che al Direttore generale, Direttori sanitario, socio sanitario e amministrativo si unisca anche il Direttore assistenziale, come già avviene per altro in diverse realtà regionali e italiane anche da diversi anni.

Il Direttore Assistenziale partecipa insieme agli altri Direttori al perseguimento degli obiettivi aziendali e alla mission dell’Azienda definendo delle strategie di governo delle Professioni sanitarie che hanno la responsabilità dell’assistenza non solo nelle strutture ospedaliere, ma anche nei contesti territoriali e domiciliari in un momento nel quale la presa in carico dei bisogni di salute dei cittadini e l’educazione alla salute ricoprono un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza pandemica e del piano vaccinale.

Si aggiunge così – ha commentato il Coordinamento regionale degli Ordini delle Professioni Infermieristicheuna nuova opportunità per i cittadini e per i professionisti che per il loro mandato professionale sono i più vicini a dove nasce il bisogno assistenziale, sempre presente con la nuova epidemiologia della popolazione, ma che si è dimostrato primario anche nella pandemia e la capacità di gestirla da parte di professionisti competenti, ha spesso fatto la differenza in termini di maggior possibilità e appropriatezza di risposta”.

Inserire le professioni sanitarie a pieno titolo nella direzione strategica aziendale, potrà secondo gli Opi regionali e i proponenti della nuova norma, rafforzare la governance dei processi organizzativi, garantendo una più compiuta visione d’insieme, capace di valorizzare tutte le professionalità presenti, generando una maggior capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini.

Un’iniziativa che indubbiamente sarebbe il caso di confermare anche a livello nazionale, su iniziativa proprio delle stesse Regioni, come ha affermato l’assessore Donini. Ringraziamo la politica regionale per aver mantenuto gli impegni presi e aver compreso il senso e l’importanza di una simile iniziativa”, ha commentato il responsabile del coordinamento degli OPI Pietro Giurdanella, presidente dell’ordine degli infermieri di Bologna.

 

Toschi: “Grazie a tutti quelli che ci hanno creduto” 

Sto pensando a quando è iniziato questo percorso, prima di riflessione professionale poi politica ed infine ordinistica. Giancarlo Lucchi, Vito Pedrazzi. A quando la prima volta a Bologna, ormai circa 7 anni fa, abbiamo pubblicamente affrontato questo tema, coinvolgendo nelle riflessioni le allora Direzioni delle Aziende, la politica e i sindacati. Luca Rizzo Nervo – il commento della Presidente della Commissione Salute, Welfare e politiche per la famiglia del Comune di Bologna Roberta Toschi. “Penso – prosegue – a quando è stato dato mandato dalla CTSS alla dott.ssa Gibertoni di istituire un gruppo Interaziendale, multiprofessionale e multidisciplinare, coordinato da Enrichetta Zanotti, per discutere e verificare l’applicabililità, le ricadute, i vantaggi, gli strumenti della Direzione Assistenziale. Vincenzo Manigrasso Stefano Durante Cinzia Vicinelli
Ricordo quando il testo della proposta di modifica della Legge Regionale 29, che appunto prevedeva l’istituzione della Direzione Assistenziale in area strategica è diventata tema del Master II livello in Funzioni Direttive (Prof. Maria Pia Fantini) grazie a Daniele Di Nicola.
Ma soprattutto non posso dimenticare quando l’Assessore Raffaele Donini ha ascoltato la nostra proposta, si è preso il tempo necessario per valutarne l’appropriatezza e l’applicabilità e poi ha detto: Si può fare e in Emilia-Romagna si farà!
E non dimentico certo che, quando ormai i passaggi istituzionali erano quasi giunti al traguardo, alcune componenti sindacali hanno tentato di delegittimare questa proposta di equità e altrettanti sindacati si sono schierati a favore e sempre a favore sono intervenuti, firmando una petizione, oltre 400 Direttori Aziendali, Direttori di UOC e Medici.
Grazie a tutti quelli che ci hanno creduto, che ci hanno lavorato e a tutti quelli che hanno aspettato con pazienza che la buona politica facesse i suoi passi, per arrivare ad un riconoscimento che dimostra che tutto il tempo, il lavoro e la fiducia impiegati sono stati il miglior investimento delle Professioni Sanitarie e della Sanità Pubblica dell’Emilia Romagna!”

 

Rizzo Nervo “L’Emilia Romagna la prima regione in Italia a istituire la figura del Direttore Assistenziale”

“Questo è un bel giorno perché su questo risultato ho lavorato per anni, sette lunghi anni per la precisione, non mancando di ascoltare anche critiche e dubbi. Ringrazio Raffaele Donini per aver tenuto fede ad un impegno. Il commento di Luca Rizzo Nervo, parlamentare e assessore al Welfare del Comune di Bologna.
L’Emilia-Romagna è la prima regione in Italia ad istituire questa figura: per l’ennesima volta indichiamo la strada giusta al resto del Paese in termini di welfare e servizi di qualità”.

 

La soddisfazione del CUP-ER

Come Comitato delle Professioni – dichiara Alberto Talamo presidente del CUP ER – siamo parte di questo importante passo in avanti e insieme di questa progettualità di sviluppo. Ringraziamo l’Assessore Donini per aver portato a compimento una volontà espressa ancor prima che arrivasse l’emergenza sanitaria e che proprio oggi diventa realtàOggi è un grande giorno anche per il Comitato Unitario Professioni Intellettuali ER che da tempo si dedica con i propri professionisti”.

 

La riforma inoltre è  stata sostenuta dai sindacati CGIL, CISL, UIL, Andrprosan e dalle società scientifiche SIDMI e CNC.

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