Nei giorni scorsi, un articolo pubblicato on line dal titolo “Singolare iniziativa della Regione Emilia Romagna: emesso un bando che recluta operatori socio sanitari per la somministrazione di vaccini anti Covid” ha indotto molti lettori a pensare che ci si possa trovare di fronte a una sorta di esercizio abusivo della professione infermieristica a cui spetta la competenza della somministrazione dei farmaci.
Ma non è questa la realtà dei fatti: il bando in questione – emesso dalla Ausl di Piacenza – ha l’obiettivo di reclutare Operatori Socio Sanitari per svolgere attività socio sanitarie proprie e non certo per “somministrare farmaci”.
In altre parole gli operatori saranno impiegati per la gestione della logistica, dell’accoglienza, per la sanificazione degli ambienti, per l’approvvigionamento dei materiali e per la gestione dello smaltimento dei rifiuti speciali, in linea con gli standard che da tempo gli infermieri chiedono per migliorare la risposta ai bisogni di assistenza infermieristica dei cittadini.
Insomma, si è persa un’occasione per fare buona informazione, generando al contrario una inutile confusione e alimentando una fake news bella o buona o, se preferiamo, una “bufala” abbastanza infelice.