Alla vigilia della chiusura di un anno che ha messo a dura prova l’intero Sistema Sanitario Nazionale il Presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche – Pietro Giurdanella – ha fatto visita ai colleghi dell’Ospedale di Budrio, una realtà dove competenza e umanità si intrecciano a garanzia della qualità dell’assistenza erogata ai cittadini. La sfida del futuro è l’assistenza territoriale il cui successo dipende dalla flessibilità e dalla capacità di tenuta della rete. Un’organizzazione fatta di milioni di persone che, seppur distanti, sono sempre e ovunque unite per il bene dei pazienti.
E’ questo il senso dell’agire quotidiano degli infermieri che collaborano tra loro e con tanti altri professionisti sanitari in tutta la città Metropolitana di Bologna composta da 4 aziende: Azienda Usl di Bologna, Azienda Usl di Imola, del Policlinico di Sant’Orsola, e Istituto ortopedico Rizzoli.
“L’ordine degli infermieri di Bologna ha tra le proprie priorità essere vicino a tutti i colleghi, ad iniziare proprio da quelli impegnati nelle periferie dell’area metropolitana. Il caso di Medicina, e la gestione del primo focolaio della pandemia, ce lo ha insegnato”. Così, Pietro Giurdanella ha esordito durante la sua visita all’ospedale di Budrio, nodo fondamentale per la tenuta dell’intero sistema sanitario e infatti coinvolto in una totale riorganizzazione durante la pandemia.
Qui, in segno di gratitudine e vicinanza a tutti i colleghi dell’ospedale che oramai da un anno lottano in prima linea contro il Covid, ha consegnato a nome degli organi direttivi dell’OPIBO uno dei tablet messi a disposizione dall’Ordine per favorire – anche attraverso videochiamate – l’incontro tra pazienti e familiari che diversamente non potrebbero essere vicini ai propri cari.
Una visita che ha voluto essere un abbraccio ideale dell’Ordine degli infermieri a tutti gli infermieri impegnati sul territorio, proprio all’alba di un nuovo inizio che grazie al vaccino “ci deve vedere ancora più forti insieme” ha concluso Pietro Giurdanella.