L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bologna è a favore dei vaccini e dello stesso obbligo vaccinale, così come è a favore dell’obbligo di fermarsi con il rosso al semaforo e di indossare la cintura di sicurezza. Su certi temi, soprattutto chi ha responsabilità di governo di una professione, dovrebbe saper mettere da parte gli scontri politici e i sofismi e pensare solo al bene delle persone e alla difesa della salute dei più deboli.
In un mondo ideale sarebbe bello che tutti i genitori, consapevoli del valore del gesto, vaccinassero i propri figli senza bisogno di introdurre l’obbligo. Così purtroppo non è. E non lo è anche ‘grazie’ a quei medici – per fortuna una nettissima minoranza – che introducono distinguo e sofismi che vengono strumentalizzati dagli antivaccinisti e comunque possono generare dubbi e insicurezze nei genitori.
Pizza sostiene che con l’obbligo “non si risolve nulla”. A dargli torto è la realtà: grazie all’obbligo, infatti, la copertura vaccinale anche nel nostro Paese sta tornando ai livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo garantisce sicurezza a tutti e soprattutto ai bambini gravemente immunodepressi e alle persone più fragili. È davvero misterioso come tutto ciò per il presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna non sia un risultato.
È sconcertante però che chi presiede l’Ordine dei medici, cui spetta la responsabilità di prescrivere i trattamenti, su un tema tanto delicato ed importante si abbandoni ad uscite imprudenti che nulla hanno a che vedere con il bene delle persone. Noi infermieri, responsabili dell’assistenza, siamo e restiamo dalla parte dei cittadini, mettendo al centro non le nostre battaglie personali o le contrapposizioni politiche ma il bene dei pazienti.