Anche a Bologna si registrano dei casi isolati di infezione da virus Zika.
Per capire di più di cosa si tratta e quali sono i trattamenti previsti, il Policlinico S.Orsola informa i cittadini, anche per evitare fenomeni di allarmismo ingiustificati. A rispondere ai quesiti è il professor Pierluigi Viale, Direttore del reparto di Malattie infettive del Sant’Orsola.
Qual è la reale pericolosità del virus Zika?
In Italia l’allarmismo non è giustificato. Il virus Zika non è un virus particolarmente pericoloso. Nella maggior parte dei casi i soggetti nei quali la zanzara ha inoculato il virus, non avvertono proprio nulla. Solo in circa 1 caso su 200-300 l’ infezione si traduce in comparsa di sintomi che comunque sono lievi e tutto si risolve in qualche giorno di malessere, un po’ di febbre, dolori articolari. Molto raramente l ‘infezione è più severa e può coinvolgere il sistema nervoso centrale. La pericolosità di questo virus è molto inferiore a quella del virus morbillo.
Per quali persone rappresenta un rischio maggiore e perché?
Il rischio maggiore lo corrono i bambini piccoli, gli anziani, le persone defedate, malnutrite. Come, peraltro, anche per il virus della dengue e il Chikungunya. Nel caso di Zika, però si è visto che può essere trasmesso da madre a feto e causare danni neurologici, come, peraltro altri virus, ad esempio Citomegalovirus. Proprio come Citomegalovirus, il virus Zika è neurotropo e, se trasmesso durante la gravidanza, è uno dei virus che possono causare Microcefalia.
In Italia si può diffondere (ci sono zanzare che lo possono trasmettere)?
I principali diffusori di questo virus sono le zanzare Aedes aegyptii, zanzare non presenti in Italia. Il nostro Paese, però, ha un’altra zanzara del genere Aedes che può trasmetterlo, l’Aedes albopictus, la zanzara tigre. I dati attualmente a disposizione, però, indicano una minor efficienza di trasmissione della zanzara tigre rispetto alla Aedes aegyptii.
Fonte: Aosp.bo.it