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Troppo sole per un bimbo su 4, e almeno il 15% non usa creme

Troppo sole per un bimbo su 4, e almeno il 15% non usa creme

Troppo sole per un bimbo su 4, e almeno il 15% non usa creme
| mercoledì 22 Marzo 2017

ROMA – Se in Italia un bambino su 4 si brucia al sole almeno una volta, almeno il 15% delle persone non usa creme o protezione da raggi solari, esponendo la propria pelle al rischio di melanoma, tumore causato delle radiazioni Uv, che colpisce sempre più individui tra i 20 e i 30 anni.

Sono questi i dati di uno studio che accompagna la campagna di prevenzione ‘Il Sole per amico’, promossa da Imi-Intergruppo Melanoma Italiano, con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, il patrocinio del Ministero della Salute e dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), e il contributo di Merck & Co. L’iniziativa si è conclusa ieri con un evento al Ministero dell’Istruzione.

 

Si è trattato di un progetto educazionale sulla corretta esposizione al sole per gli alunni delle scuole primarie e le loro famiglie, che dal 2015 ha coinvolto 300 scuole di 11 Regioni, circa 50.000 alunni e oltre 4.000 docenti e che ha avuto come testimonial Licia Colò.

Nell’ambito del progetto insegnanti e specialisti hanno tenuto lezioni a cui hanno fatto seguito attività in classe gestite dagli insegnanti, che si sono avvalsi di supporti cartacei e multimediali, compreso un sito web. Parallelamente, Imi e Gised-Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia hanno condotto uno studio epidemiologico su oltre 12.000 bambini e le rispettive famiglie e sono stati inoltre i due concorsi che hanno coinvolto migliaia di bambini nella realizzazione di disegni, temi, recite ispirati ai contenuti della campagna. “La campagna e il progetto educazionale ‘Il Sole per amico’ sono stati voluti da IMI per contrastare la diffusione del melanoma, che sta diventando sempre più frequente tra i giovani adulti di 20-30 anni di età, e ormai rappresenta il secondo tumore per incidenza nella popolazione maschile e il terzo in quella femminile al di sotto dei 50 anni” ha affermato Giuseppe Palmieri, presidente Imi.

“Questa campagna di sensibilizzazione sulla prevenzione primaria, tra le più importanti mai realizzate in Italia, ha insegnato a bambine e bambini delle scuole elementari le regole fondamentali per l’esposizione al sole– ha dichiarato Paola Queirolo, ideatrice della campagna e presidente uscente Imi- in modo da ridurre il rischio che sviluppino melanoma in età adulta”.

I bambini rappresentano la fascia di popolazione più a rischio per il melanoma: le scottature prese nell’infanzia sono un fattore di rischio perché la pelle ‘memorizza’ il danno ricevuto e può innescare il processo patologico anche a diversi anni di distanza. Per questo le scuole primarie sono state il canale naturale per raggiungere il i bambini e coinvolgere le loro famiglie. L’iniziativa dell’Imi ha visto anche il coinvolgimento anche del mondo politico: “Ho accettato di presentare la campagna ai miei colleghi parlamentari- ha detto Federico Gelli- perché sono pienamente consapevole dell’impatto del melanoma, un tumore della pelle troppo spesso sottovalutato che rappresenta una crescente emergenza socio-sanitaria. Bisogna riservare altrettanto impegno ad altre forme di prevenzione delle patologie oncologiche, come le vaccinazioni, nonché al momento della cura di queste patologie, sostenendo scelte di politica sanitaria che aiutino i medici e i pazienti garantendo loro un accesso equo alle terapie innovative”. DIRE

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