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Sindrome della morte in culla, nuova scoperta

Sindrome della morte in culla, nuova scoperta

Sindrome della morte in culla, nuova scoperta
| martedì 14 Novembre 2017

La definizione di SIDS, che non rappresenta una patologia definita, si applica quando, previa autopsia e analisi accurate sullo stato di salute del bambino e delle circostanze che ne hanno determinato il decesso, possono essere escluse tutte le altre cause note (dalle malformazioni a cause dolose) per spiegare la morte del neonato o del bambino.

Mentre fino a poco tempo fa non era stata ancora definita con precisione una specifica causa medica che giustificasse la Sindrome della morte in culla (SIDS), è di questi giorni la scoperta del meccanismo che potrebbe esserne la causa grazie alla ricerca del Boston Children’s Hospital (pubblicata sulla rivista Pediatrics).

I ricercatori USA hanno scoperto che la causa della SIDS è correlata a un problema di alcuni neurotrasmettitori che impediscono al bambino di svegliarsi al subentrare di situazioni pericolose, ad esempio quando i livelli di ossigeno sono scarsi.

I ricercatori del Boston Children’s Hospital hanno analizzato i campioni encefalici di 71 bambini deceduti, tra il 1995 e il 2008, per presunta SIDS.

Fra questi bambini alcuni erano stati messi a dormire in condizioni ritenute poco sicure (a faccia in giù ad esempio) e altri addormentati in posizioni sicure; in tutti i casi sono state rilevate delle alterazioni di alcuni neurotrasmettitori, dai recettori GABA (che rispondono al legame dell’acido gamma-amminobutirrico) alla serotonina.

“Questi neurotrasmettitori controllano ritmo cardiaco, respirazione, temperatura, pressione; in questo caso impediscono ai bambini di svegliarsi se i livelli di anidride carbonica aumentano eccessivamente o se si innalza troppo la temperatura corporea. Le regole per una corretta messa a letto dei bambini restano quindi fondamentali per evitare di metterli in situazioni a rischio asfissia da cui non sono in grado di difendersi” spiegano i ricercatori.

Una ricerca, pubblicata qualche mese fa sul British Medical Journal, della London School of Hygiene and Tropical medicine ha evidenziato che il rischio di SIDS si quintuplica se il bambino dorme nel letto dei genitori. Lo studio ha esaminato un campione di 1472 casi di SIDS e 4679 bimbi del gruppo controllo, che rende tale studio la più vasta ricerca mai realizzata a livello mondiale sulla problematica.

La maggior incidenza di SIDS si registra fra i 2 e i 4 mesi, soprattutto nel periodo invernale; diventa più rara dopo i 6 mesi, ad eccezione del primo mese.

Tali studi evidenziano quindi come sia assolutamente importate seguire le regole corrette per mettere a dormire i bambini evitando cosi situazioni pericolose.

 

Fattori di rischio:

La SIDS ha una più elevata probabilità di verificarsi quando sussistono alcune condizioni e comportamenti da parte dei genitori e di coloro che curano i neonati.

Fra i fattori di rischio troviamo:

  • far dormire il bambino in posizione prona (sulla pancia)
  • far dormire il bambino su materassi, cuscini e piumini soffici e avvolgenti
  • esporre il feto o il neonato al fumo (secondo i CdC statunitensi l’esposizione a fumo nel corso della gravidanza triplica il rischio di SIDS e quella del fumo passivo nei primi mesi lo duplica).
  • giovanissima età della madre e assenza di un percorso di assistenza adeguato nel pre e post natale
  • nascita prematura o basso peso alla nascita
  • presenza di infezioni respiratorie

Numerosi studi, sia europei che americani, hanno permesso di escludere la correlazione tra SIDS e vaccinazioni.

Il sospetto relativamente a una eventuale correlazione era originato dall’intenso programma di vaccinazioni a cui sono esposti i neonati nei primi mesi e il fatto che la sindrome si manifesta prevalentemente fra i neonati tra 1 mese e 6 mesi di vita, pertanto gli scienziati hanno ritenuto opportuno effettuare tali studi.

 

baby-2553552_960_720Prevenzione e posizione corretta

Numerose azioni e comportamenti corretti sono stati associati invece a una riduzione del rischio di manifestazione della SIDS. Non essendo possibile individuare i soggetti a maggior rischio per tale sindrome vengono realizzate numerose campagne di sensibilizzazione e prevenzione rivolte a tutta la popolazione.

Si raccomanda pertanto di:

  • far dormire i bambini sulla schiena (posizione supina)
  • non fumare durante la gravidanza
  • coprire il bambino con coperte che non rimangano ben imboccate e che non si spostino durante il sonno, coprendo il viso e la testa del neonato
  • non utilizzare cuscini soffici o altri materiali che possano soffocare il bambino durante il sonno
  • allattare al seno il bambino nei primi mesi di vita (se possibile). È stato dimostrato che una immunizzazione corretta (tramite il latte materno per iniziare) riduce il rischio di SIDS
  • far dormire il bambino in un ambiente a temperatura adeguata, quindi non eccessivamente caldo ne eccessivamente freddo e con un sufficiente ricambio di aria
  • limitare la co-presenza del bambino nel letto con altre persone durante il sonno. Casi di SIDS si sono verificati per soffocamento del bambino da parte della madre o del padre durante il sonno.

In commercio esistono anche dei dispositivi da posizionare nel lettino in grado di allarmare con segnali acustici qualora il bambino vada in apnea prolungata in modo da poter intervenire tempestivamente. Ciò non toglie che le regole per attuare comportamenti corretti devono essere sempre seguite.

Articolo a cura di Laura Berti 

Fonti:

http://www.epicentro.iss.it

http://www.repubblica.it

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