Napoli, 29 mar. – Provoca una deformita’ della colonna vertebrale che se accentuata puo’ comportare dolore invalidante, gravi problemi respiratori e deficit neurologici, oltre a depressione e a una vita sociale pressoche’ inesistente.
E’ la scoliosi, patologia che in Campania colpisce il 3-4% della popolazione in eta’ scolare mentre nell’adulto si osserva con sempre maggiore frequenza. Il sesso femminile e’ il piu’ colpito, fino a 6 volte in piu’ della controparte maschile. Su circa 150.000 pazienti nella nostra regione, inoltre, 50.000 ne soffrono in forma grave. In questi casi occorre intervenire chirurgicamente.
“Il problema puo’ insorgere anche in tenera eta’ ma la scoliosi generalmente si manifesta soprattutto in fase pre-adolescenziale intorno i 10 anni, quando l’accrescimento scheletrico e’ molto rapido. Inoltre puo’ essere anche di natura congenita e l’ereditarieta’ svolge un ruolo importante”. Cosi’ il dott. Alfredo Bucciero, direttore del reparto di Neurochirurgia del presidio ospedaliero Pineta Grande di Castel Volturno, in provincia di Caserta, dov’e’ operativo un centro specializzato per la chirurgia delle scoliosi di cui Bucciero e’ coordinatore.
“L’intervento – prosegue l’esperto – si rende necessario quando la curvatura della scoliosi supera i 40-50 gradi: la gravita’ della malattia, infatti, dipende dal raggio di curvatura della colonna vertebrale e dalla sua progressione. La tecnica da noi usata consiste nel fissare le parti piu’ resistenti delle vertebre con viti e uncini a due barre metalliche che vengono precedentemente sagomate al fine di riprodurre la curvatura fisiologica del rachide. I materiali utilizzati nell’impianto sono oggi leghe di titanio che forniscono ottime proprieta’ biomeccaniche.
Il paziente trattato – chiarisce Bucciero – si riprende in tempi record, ancor prima di quanto richiesto con il busto ortopedico. Basta una settimana di degenza, al massimo 10 giorni e puo’ gradualmente tornare ad una vita normale; puo’ dedicarsi persino allo sport”. Alla struttura campana per questo tipo di interventi – completamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale – arrivano pazienti da fuori regione o provenienti da altri Paesi europei. Di fondamentale importanza, per la riuscita degli interventi, e’ stata l’introduzione del sistema di monitoraggio continuo degli impulsi nervosi emessi durante l’anestesia. Sul corpo del paziente vengono posizionati elettrodi che tengono costantemente sotto controllo le reazioni del midollo spinale e delle radici nervose. I segnali lanciati dagli stessi elettrodi aiutano ad evitare lo stress del midollo e dei nervi e a scongiurare danni che nei casi piu’ gravi potrebbero portare anche alla paralisi.
“E’ fondamentale che si sappia – conclude Bucciero – che gia’ da qualche anno a Pineta Grande e’ possibile effettuare interventi per la correzione chirurgica delle scoliosi utilizzando tecniche d’avanguardia. Emblematico, a questo proposito, e’ il caso di una giovane paziente ucraina di 16 anni che sognava di diventare una modella, ma purtroppo una grave deformita’ della colonna vertebrale dovuta alla scoliosi le impediva persino di avere una vita sociale normale, perche’ la malattia rischiava di crearle problemi cardiaci e respiratori. Dopo un lungo peregrinare e’ arrivata da noi. L’abbiamo operata e oggi, Olivia ha potuto coronare il suo sogno, quello di una ragazza che ha il diritto di vivere la sua vita e realizzare i suoi desideri. Bisogna augurarsi che questi centri aumentino nella nostra regione perche’ ci sono tanti miei colleghi, bravissimi, che potrebbero darci una mano non solo ad affrancarci dall’ idea che si debba necessariamente cambiare regione o stato per essere curati, ma anche a fare rete per aiutare chi affronta sempre piu’ spesso questi viaggi della speranza al contrario”. (Red/ Dire)
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