“L’estate sentiamo spesso parlare di ‘emergenza sangue‘. Un problema concreto, visto che la partenza per le vacanze contribuisce a interrompere i consueti flussi di raccolta, un periodo nel quale anche le Regioni piu’ virtuose riscontrano delle difficolta’. Ma questo deve portare l’attenzione sul fatto che la soluzione non e’ solo quella di correre ai ripari con straordinarie campagne di comunicazione e appelli, comunque importanti, ma riuscire a diffondere una cultura della donazione del sangue e del plasma che deve essere sostenibile e continua nel tempo.
È il punto di vista che deve cambiare. In ogni emergenza nazionale, i terremoti per esempio, o durante i periodi estivi in cui gli appelli sui media aumentano esponenzialmente, sono tante le persone pronte ad andare a donare il sangue: quello che dobbiamo far capire a tutti e’ che non dovremmo trovarci mai in una situazione di necessita’, di carenza.
Questo puo’ avvenire soltanto attraverso un’attenta e rigorosa programmazione delle donazioni. Perche’ se di emergenza dobbiamo parlare si deve ricordare che la stessa e’ costante: basti pensare che per la terapia di un paziente leucemico servono otto donatori a settimana, per un trapianto cuore-polmoni possono essere usate fino a 30-40 sacche di sangue, o che i pazienti talassemici ‘assorbono’ circa il 10% di tutto il sangue donato. La Croce Rossa Italiana ha una lunga storia di promozione della donazione del sangue e di educazione alla salute. Si tratta di un momento fondamentale per salvare vite e attivarsi in prima persona per la propria comunita’ e per chi ha bisogno.
E’ necessario quindi disporre di un adeguato numero di donatori periodici, coscienti del valore del loro gesto, sui quali poter contare tutto l’anno, festivita’ e vacanze comprese”.
Cosi’ il Presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca suo sito ufficiale.