ROMA – Eugenio Gaudio, il Magnifico Rettore dell’Università La Sapienza di Roma, l’ateneo più grande d’Europa con oltre 700 anni di storia e 115mila studenti iscritti, ha consegnato ufficialmente le chiavi dell’ex complesso Regina Elena alla Fondazione Ebri, (European Brain Research Institute). In questo luogo storico e prestigioso nascerà infatti uno dei centri di ricerca più all’avanguardia nel campo delle neuroscienze intitolato al Premio Nobel Rita Levi-Montalcini.
“Questo – precisa il professore Giuseppe Nisticò, direttore generale dell’Ebri – sta a documentare l’impegno diretto del Rettore in questo ambizioso progetto di realizzare presso La Sapienza con la nuova sede dell’Ebri la cittadella dell’Alzheimer. È noto come l’Ebri sia un’infrastruttura di eccellenza dove lavorano circa 60 ricercatori riconosciuta dall’ANVUR, Agenzia nazionale del MIUR preposta alla valutazione della qualità della ricerca scientifica nel nostro Paese come pure apprezzata come documentato dai finanziamenti ricevuti dalla Commissione Europea e da prestigiosi Istituti ed industrie internazionali”.
“Agli inizi di gennaio – continua Nisticò – saranno avviati i lavori di ristrutturazione e di riqualificazione funzionale dei locali, cioè tre piani per una superficie di circa 1200 mq della palazzina C dell’ex complesso ospedaliero Regina Elena. Tali locali saranno dotati di attrezzature avanzate nel campo della Biologia Molecolare e della Neurofisiologia. Sarà attivata inoltre – prosegue il direttore – una piattaforma tecnologica dotata di un microscopio a risoluzione, acquistato con i fondi Filas della Regione Lazio, e che sarà utilizzata in collaborazione con il professore Giancarlo Ruocco, direttore della sede romana dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Con il microscopio a luce strutturata, ha dichiarato il professor Enrico Cherubini Direttore Scientifico dell’Ebri sarà possibile approfondire i meccanismi molecolari alla base di molte malattie del SNC ancora incurabili, contribuendo così ad aprire nuovi orizzonti per la loro cura”.
Un obiettivo volto ad aprire nuove prospettive terapeutiche anche per la cura dell’Alzheimer, patologia che ogni 10 minuti colpisce una persona nel pianeta; solo in Italia sono 800mila le persone affette da questa patologia. “Con il trasferimento dell’Ebri presso l’Università Sapienza, – prosegue Nisticò – come è stato già ribadito lo scorso anno in occasione del Workshop per il Decennale dell’Ebri, si svilupperanno una serie di sinergie con Istituti di Ricerca e Dipartimenti Clinici della Sapienza che consentiranno di realizzare un centro internazionale per la malattia di Alzheimer e altre malattie degenerative”.
“Con la firma di questo atto di cessione in comodato d’uso gratuito dei locali della Sapienza- conclude Nisticò – si raggiunge un’altra tappa importante per la realizzazione dell’ultimo sogno di Rita Levi-Montalcini cioè un Istituto, che sarà intitolato con il nome dello stesso premio Nobel e accoglierà studenti, dottorandi, ricercatori italiani e stranieri e darà lustro al nostro Paese”.
“L’obiettivo ambizioso in un laboratorio d’eccellenza come questo, – afferma Giancarlo De Matthaeis, presidente della società Labozeta che realizzerà i laboratori – è quello di creare uno spazio armonico, un epicentro di creatività e performance in sintonia con il background dei ricercatori e dei loro valori identitari, culturali e sociali in un ambiente che accolga la persona nella sua totalità di individuo”