Il fenomeno causa 25mila decessi in Europa. Diffuse le linee guida per promuovere l’uso prudente nell’uomo e negli animali.
È una minaccia globale, definita «la più grande minaccia alla medicina moderna», che nessun paese può risolvere da solo. Per combattere l’antibiotico resistenza, un fenomeno sempre più allarmante che ogni anno causa in Europa 25mila decessi e perdite economiche per 1,5 miliardi di euro, la Commissione Europea ha lanciato oggi il nuovo piano d’azione quinquennale.
Il piano coinvolge le autorità nazionali dei paesi che dovranno adottare già da settembre degli indicatori comuni per monitorare il fenomeno tanto negli esseri umani, che negli animali e nell’ambiente. È questo un approccio definito di «one health», che consiste appunto nell’affrontare unitariamente il problema nell’uomo e negli altri animali.
«La resistenza antimicrobica è un fenomeno molto pericoloso, sempre più diffuso a livello mondiale: se non rafforziamo la nostra azione e non intensifichiamo il nostro impegno fin d’ora, entro il 2050 potrebbe provocare più vittime del cancro» ha dichiarato Vytenis Andriukaitis, Commissario per la Salute e la sicurezza alimentare
«L’ambizioso programma che presento oggi mette l’accento su azioni in settori chiave con il valore aggiunto più elevato per i paesi dell’UE. Promuovendo l’uso prudente degli antimicrobici nelle persone e negli animali, rafforzando la sorveglianza, migliorando la raccolta dei dati e promuovendo la ricerca, intendo fare dell’UE una regione in cui si applicano le migliori pratiche, idonea a definire il programma mondiale nel campo della resistenza antimicrobica, in questo mondo sempre più interconnesso».
Oltre al piano, che prevede inoltre più di 75 azioni, iniziative internazionali e di supporto alla ricerca – anche per colmare le lacune conoscitive per quanto riguarda la resistenza antimicrobica nell’ambiente – la Commissione Europea ha anche diffuso le linee guida sull’uso prudente degli antimicrobici in medicina umana. L’Italia è uno dei paesi più esposti e con numeri da record: il nostro paese è ai primi posti in Europa per consumo di antibiotici e, con il loro uso, anche la resistenza aumenta.
Fonte www.lastampa.it