Un passo avanti straordinario per innalzare il livello di tutela della salute dei cittadini, a partire dalle vaccinazioni, e per estendere a tutto il Paese prestazioni che in Emilia-Romagna, in gran parte, sono già un diritto.
La Regione accoglie con soddisfazione il via libera del Governo ai Lea, i Livelli essenziali di assistenza, e al Piano nazionale vaccini, ed è già pronta a fornire le prestazioni nuove che vengono introdotte.
“Siamo orgogliosi di avere aperto la strada, soprattutto sui vaccini, che abbiamo reso obbligatori per l’iscrizione ai nidi, considerandoli un’essenziale misura di prevenzione e come tale da fornire attraverso il servizio sanitario regionale- commentano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. L’Emilia-Romagna è già pronta a fornire le nuove prestazioni introdotte”.
Tra le principali novità dei Lea, infatti, c’è l’introduzione gratuita di alcuni vaccini per contrastare: lo pneumococco per gli anziani; la pertosse sia negli adulti sia nelle donne in gravidanza; la varicella in età pediatrica; il papilloma virus anche nei bambini dai 9 anni di età; il meningococco di tipo B, che sarà fornito gratuitamente ai nuovi nati dal 1° gennaio 2017. Un vaccino che in Emilia-Romagna è già reso disponibile per tutti, fino al compimento del diciottesimo anno d’età, a tariffa agevolata.
Oltre a questa prestazione, all’interno dei nuovi Lea figura una lunga serie di cure ed esami che sono già garantiti dal Servizio sanitario regionale, gratuitamente o pagando un ticket, tra cui i controlli nel corso della gravidanza fisiologica, le visite e gli esami previsti per la fecondazione eterologa e omologa, le cure odontoiatriche per chi è affetto da patologie invalidanti o è in difficoltà economica, i trattamenti di adroterapia per la cura dei tumori.
“Molte prestazioni che in Emilia-Romagna sono già un diritto acquisito, vengono ora estese a livello nazionale- aggiungono Bonaccini e Venturi-. Segno che il nostro sistema sanitario non solo funziona bene ed è capace di guardare ai bisogni di tutti, ma che la battaglia intrapresa era giusta. Un sistema sanitario sul quale stiamo investendo per rinnovare spazi e strumenti diagnostici, dove abbiamo assunto oltre 2.500 operatori, medici, infermieri, e vincendo sfide che parevano impossibili come l’abbattimento delle liste d’attesa”.
Fonte Er Salute