“Com’e’ l’acqua di Roma? Questa citta’ ha la fortuna di attingere da un acquifero incontaminato che ci regala, fermo restando cambiamenti climatici che purtroppo stanno incidendo addirittura su questa risorsa, qualcosa come 14/15mila litri al secondo di acqua, basti immaginare che in due o tre secondi si riempie una piscina. Questa e’ una fortuna che ci viene dalla natura e il gusto di quest’acqua e’ particolarmente gradevole.
Ma non e’ l’unica in Italia: l’85% delle acque sono di origine sotterranea, quindi hanno una mineralizzazione importante che si traduce sia in apporto di sali minerali con contenuti nutrizionali essenziali in alcuni casi per la dieta sia in gradevolezza al palato”.
A dirlo Luca Lucentini, direttore del Reparto di Igiene delle Acque Interne dell’Istituto superiore di Sanita’, intervistato dall’agenzia Dire in occasione del convegno ‘Ambiente e salute – Aria, acqua, suolo, alimenti: conoscere per prevenire’.
“Quanto alla situazione della acque in Italia- ha proseguito Lucentini- i dati ufficiali ci indicano una qualita’ dell’acqua che passa dal buono, ottimo ma anche eccellente in tantissime realta’, allineata in qualche caso agli altri Stati membri. Vero e’ che esistono anche delle situazioni territoriali di criticita’ che vanno affrontate, delle vere e proprie emergenze idropotabili; mi riferisco al Veneto, con i perfluoroalchilici, ma anche all’episodio di contaminazione da tallio a Pietrasanta. Si tratta in generale di retaggi storici di industrie che hanno di fatto contaminato seriamente l’ambiente. Ma fortunatamente possiamo dire che stiamo fronteggiando queste problematiche con un approccio radicalmente piu’ preventivo”.
Quali sono le aree piu’ critiche tra Nord, Centro e Sud per quanto riguarda l’inquinamento delle acque? “Gli episodi piu’ critici si sono verificati in tutti i casi in cui e’ mancata la comunicazione tra gli enti preposti al monitoraggio. Abbiamo dati di monitoraggio ambientali importanti- ha risposto all’agenzia Dire l’esperto dell’Iss- che vanno valorizzati per la prevenzione, attualmente sono principalmente restituti, peraltro con tempi tecnici che hanno anche reportistiche di qualche anno, che possono darci la situazione ambientale generale. In realta’ nell’acqua potabile captiamo una risorsa che va restituita, ci servono dati che vengano raccolti e immediatamente utilizzati per garantire la prevenzione fra misure di controllo su quegli agenti contaminanti”.
Esiste un allarme acqua in Italia? “L’acqua e’ l’elemento piu’ fragile dei cambiamenti climatici- ha fatto sapere Lucentini- e nello stesso tempo e’ uno dei principali determinanti di salute. Dobbiamo fare si’ che gli aspetti sanitari, cioe’ l’importanza di dare acqua in quantita’ e continuita’ di servizio con costi accessibili, problema sempre piu’ sentito, sia garantito. Questo fa si’ che la sanita’ debba interessarsi anche di stimoli agli investimenti nei settori idrici, perche’ stiamo perdendo piu’ del 50% delle acque immesse in rete. E’ qualcosa che non ci possiamo piu’ permettere per motivi anche sanitari”. (Red/ Dire) 08:29 05-07-17 NNNN