“Un appello per tranquillizzare la popolazione? Dobbiamo pensare che statisticamente nel nostro Paese abbiamo 3 casi di meningite al giorno, nelle loro diverse forme, quindi si parla di circa 1.000 casi l’anno. Noi vogliamo che questa cifra si inabissi e l’unico modo per farlo e’ fare la prevenzione e le vaccinazioni seguendo il calendario, oltre che ovviamente vaccinare i bambini che sono i piu’ esposti e che sono poi quelli che garantiscono la copertura vaccinale dell’intero territorio”. Risponde cosi’ il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, interpellata dai giornalisti in occasione degli ‘Stati generali sulla meningite’. L’evento, organizzato dalla Simit (Societa’ Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), e’ in corso oggi a Roma presso il dicastero di via Giorgio Ribotta. “La tranquillizzazione maggiore- ha proseguito Lorenzin- ci viene dal fatto che i bambini vengano vaccinati secondo il calendario vaccinale. Quanto ai bambini che non possono essere vaccinati, o perche’ troppo piccoli o perche’ non possono sopportare la vaccinazione, la loro principale fonte di sicurezza e’ che gli altri lo siano”. Ma lei ha vaccinato i suoi bambini? “Si’, ho vaccinato anche i miei bambini”, ha risposto il ministro a chi glielo chiedeva.
Per la titolare della Salute, quindi, la situazione meningite “e’ sotto controllo: oggi sono riuniti qui tutti i grandi esperti di meningite in Italia per fare un confronto scientifico e tecnico sull’andamento della malattia nei suoi vari ceppi. Ricordiamo che la meningite c’e’- ha sottolineato- e’ presente nel nostro territorio nelle sue varie forme, e per questo si lavora soprattutto sulla prevenzione e sul Piano nazionale vaccini, che a breve diventera’ operativo, di cui la vaccinazione contro la meningite e’ uno degli elementi cardine”. Quanto alla situazione in Toscana, secondo Lorenzin si tratta di “un dato epidemiologico di grande interesse scientifico e siamo qui per discutere anche di questo. Ma parola e’ agli scienziati”. Intanto qualcuno si lamenta perche’, a causa delle file nelle Asl, si ha difficolta’ ad accedere al Piano vaccinale. E non tutti possono acquistarlo privatamente… “Questo e’ il grande tema dell’organizzazione regionale- ha commentato il ministro- ogni Regione ha il suo sistema organizzativo e il suo modo di erogare non solo i farmaci ma anche le prestazioni sanitarie; per questo noi in Commissione Salute abbiamo offerto un sostegno e un supporto alle Regioni e abbiamo stilato un documento che stiamo condividendo con loro in modo di uniformare l’accesso ai vaccini in tutto il territorio. Con i Lea e il Piano nazionale vaccini dal punto di vista economico abbiamo dato le coperture- ha infine concluso- perche’ le vaccinazioni siano per tutti gratuite”. (Cds/Dire)
In copertina foto: Flickr/Università degli studi di Messina