GIBERTONI: OBIETTIVO 34%, FINORA NON ABBIAMO DATO IL BUON ESEMPIO (DIRE)
– Da un lato i vaccini obbligatori per i bambini che vanno a scuola. Dall’altro, piu’ di due terzi degli operatori sanitari che non si fa iniettare neanche il siero contro l’influenza. “Visto dall’esterno fa strano che non diamo il buon esempio”, ammette tra il rimprovero e il mea culpa Chiara Gibertoni, direttore generale dell’Ausl di Bologna, che ieri mattina all’ospedale Maggiore ha dato il via alla campagna ‘Vaccination day’ pensata dall’azienda sanitaria proprio per sensibilizzare medici e infermieri.
Nell’aula magna dell’ospedale sono stati allestiti due box, dove gli operatori sanitari possono recarsi per fare il vaccino antinfluenzale. E a proposito di buon esempio, la stessa Gibertoni si e’ sottoposta all’iniezione.
“Ad oggi sono circa 200 i nostri dipendenti che si sono sottoposti alla vaccinazione, negli anni scorsi non abbiamo avuto percentuali particolarmente brillanti”, ovvero sotto il 30%. “Ma quest’anno siamo certi che faremo meglio”, assicura Gibertoni, che ha messo l’asticella al 34%. E aggiunge: “C’e’ bisogno di tenere alta l’attenzione, perche’ la percentuale nel tempo tende a ridursi. Adesso siamo in una fase di rilancio, perche’ negli ultimi anni si era un po’ persa questa necessita’”. La numero uno dell’Ausl ricorda che tra i dipendenti “c’e’ anche tutta la parte di amministrativi che non e’ a stretto contatto col malato” e che quindi “sarebbe importante intanto raggiungere una buona percentuale tra chi e’ a contatto coi cittadini”. Oltretutto, la vaccinazione antinfluenzale “e’ raccomandata in particolare per i soggetti piu’ a rischio- rimarca Gibertoni- quindi forse il 100% sarebbe anche non necessario”.
L’assessore regionale alla Sanita’, Sergio Venturi, di recente ha sollevato di nuovo il tema dell’obbligo vaccinale anche per gli operatori sanitari, a seconda del reparto in cui lavorano. Ma Gibertoni resta prudente.
“Attraverso i medici competenti c’e’ gia’ un’operazione di grande sensibilizzazione di tutti gli operatori- assicura il direttore dell’Ausl di Bologna- dal nostro punto di vista e’ indispensabile mettere in sicurezza i reparti che sono piu’ a rischio”.
Gibertoni sottolinea che “opposizione alle vaccinazioni non ne abbiamo mai avuta, c’e’ anzi una sensibilita’ degli operatori a vaccinarsi anche in base alla sede di lavoro. L’obbligo e’ sempre un tema delicato da affrontare, ma nel caso degli operatori sanitari io sono sicura che il convincimento rispetto alla bonta’ della profilassi conti moltissimo”.
La campagna e’ stata ideata da Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanita’ pubblica dell’Ausl di Bologna. Fonte DIRE