Il virus dell’influenza è già in circolo, ma secondo gli esperti quella in arrivo sarà una stagione di media intensità. Il numero di casi attesi è del tutto analogo all’anno passato, quando a causa dell’influenza vera e propria rimasero a letto 5 milioni di italiani e altri 8-10 milioni furono colpiti dai numerosi virus parainfluenzali.
Come riconoscere l’influenza
Devono comparire contemporaneamente insorgenza brusca di febbre alta, sintomi respiratori (come naso che cola o mal di gola) e almeno un sintomo sistemico, come dolori muscolari o articolari. La maggior parte delle persone guarisce da febbre ed altri sintomi entro una settimana. Negli altri casi, si tratta di sindromi para-influenzali o infezioni respiratorie acute che, per quanto possano dare sintomatologie meno intense, spesso si prolungano più dell’influenza e possono durare fino a 10 giorni.
Non sottovalutare l’influenza
L’influenza è un rischio da non sottovalutare: tra le patologie infettive, è la terza causa di morte, preceduta soltanto da AIDS e tubercolosi. Le sue complicanze causano 8-10mila decessi l’anno, mentre la mortalità diretta è di un centinaio di casi l’anno. In totale, l’anno scorso, sono stati segnalati – da 11 Regioni e Province Autonome – 230 casi gravi, 68 dei quali deceduti.
L’età media dei casi gravi è di 72 anni, il 62% è di sesso maschile. Il 95% dei casi gravi ed il 100% dei decessi presentava almeno una patologia cronica pre-esistente: le più rappresentate sono le malattie cardiovascolari (74%), seguite dalle respiratorie croniche (63%), dal diabete (45%) e dall’obesità (31%).
«Bisogna vaccinarsi»
Nonostante questi dati e il puntuale arrivo dell’epidemia ai primi freddi, solo il 14% degli italiani ricorre al vaccino e la copertura vaccinale è bassa soprattutto nelle categorie a rischio, fatto che indica anche una scarsa percezione della gravità dei rischi delle complicanze. La vaccinazione, che rappresenta lo strumento più efficace per prevenire l’influenza e le sue complicanze gravi, andrebbe eseguita da tutti i gruppi più vulnerabili, come bambini, anziani, pazienti immunodepressi e con problemi cronici respiratori e cardiaci, donne in gravidanza e grandi obesi.
Gli esperti ripetono però che tutti – a partire dal personale medico sanitario – dovrebbero vaccinarsi, per proteggere sé stessi e gli altri. Infatti, tutti sono a contatto, in famiglia o per lavoro, con persone fragili: più persone sono vaccinate e meno probabilità avrà il virus di diffondersi e di raggiungere i più deboli. Siccome la protezione inizia a due settimane dalla vaccinazione, siamo appena in tempo.
I vaccini
Questo sarà un anno interpandemico, con un solo nuovo virus, una variante dell’A/H1N1 detta Michigan, già inserita nel vaccino. Gli altri ceppi saranno quelli della passata stagione, cioè l’A/H3N2 Hong Kong e i due virus B, Brisbane e Phuket. Il vaccino trivalente protegge dai tre ceppi virali A/H1N1, A/H3N2 e B Brisbane. La composizione quadrivalente, raccomandata dall’Oms, garantisce una protezione più ampia, perché agisce contro tutti e quattro ceppi, i due di tipo A e i due di tipo B.
Le norme di prevenzione
Come spiega il Ministero della Salute, l’influenza si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie, in maniera: diretta (tosse, starnuti, colloquio a distanza molto ravvicinata) e indiretta (dispersione delle goccioline e secrezioni su oggetti e superfici). Per ridurre il rischio di contagio vanno seguite le più basilari norme di prevenzione: lavarsi spesso le mani e coprirsi la bocca prima di starnutire, evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca, aerare regolarmente le stanze dove si soggiorna. Per proteggersi, inoltre, andrebbero evitati gli spazi chiusi e umidi (e affollati) e gli sbalzi termici.
Che fare quando si è influenzati
Si raccomanda riposo perché il sistema immunitario è indebolito dai virus. Può essere necessario ricorrere ai farmaci sintomatici per la tosse e la congestione nasale ma, per quanto riguarda gli antipiretici, gli esperti ricordano che sarebbe un errore abbassare completamente la febbre, che è una fisiologica reazione dell’organismo. Infine, vale la pena ribadirlo: l’influenza stagionale è un’infezione virale acuta causata dai virus dell’influenza. Gli antibiotici non servono a nulla.