“FINALMENTE UN SETTORE IN CUI NON C’E DIVARIO NORD-SUD” (DIRE) Firenze, 21 apr. – Anche in Italia c’e’ un settore in cui la sanita’ non procede a due velocita’. Mentre si chiude a Firenze il secondo appuntamento con Thinkheart with Gise, da cui e’ giunto il dato positivo di una nazione in cui grazie alle performance in tempestivita’ e qualita’ delle cure i centri di emodinamica sono in grado di abbattere il numero di decessi per infarto al miocardio, un secondo dato emerge come confortante: l’incremento delle angioplastiche coronariche primarie (triplicate in Italia rispetto a 15anni fa: nel 2016 sono state 35.355) e’ omogeneo su tutto il territorio.
Come emerso durante l’evento Gise, se la media italiana e’ di 558 angioplastiche primarie per milione di abitanti, tra le regioni che superano tale media di riferimento ci sono anche Sicilia (652) e Abruzzo (677) mentre Calabria (568) Puglia (549) sono appena leggermente sotto la media, a conferma del generale trend positivo di sistema.
“La raccolta dati condotta negli anni da Gise ha permesso di monitorare l’attivita’ dei centri e agli stessi emodinamisti di misurarsi, consentendo l’autoregolazione del sistema”, ha dichiarato alla Dire il presidente di Gise, Giuseppe Musumeci, “La novita’ che abbiamo voluto importare e’ stata quella di mettere i dati a disposizione dei decisori politici e degli amministratori e questo e’ avvenuto per la prima volta lo scorso anno. Grazie alla raccolta dati, il sistema ha potuto, quindi, abbastanza riequilibrarsi: e’ vero che esistono ancora alcune differenze tra le regioni, ma il divario tra Nord e Sud in emodinamica non e’ cosi’ marcato rispetto ad altre discipline. La possibilita’ di misurarci attraverso i dati ci ha permesso di mettere in atto interventi specifici anche sull’emergenza. In Italia nel caso di angioplastica primaria la mortalita’ e’ oggi appena del 5%: se fatta entro le 6 ore e’ estremamente efficacie e nel nostro Paese 2/3 dei casi vengono gestiti entro questa soglia. Cio’ significa che il sistema funziona”. (Wag/ Dire)