L’avvertimento è rivolto innanzitutto a mamme e papà. Ma conviene che drizzino le antenne pure i nonni, le maestre d’asilo e le babysitter. «I dispositivi per favorire il sonno dei bambini non dovrebbero essere mai utilizzati». Sono chiare le indicazioni rinnovate dalla Food and Drug Administration, l’ente statunitense che autorizza l’immissione in commercio di nuovi farmaci e dispositivi medici, dopo un primo lancio relativo al 2010.
Gli specialisti d’Oltreoceano hanno avvertito la necessità di tornare a fare chiarezza sul tema, visto il diffondersi di questi oggetti al di là dell’Atlantico. Per ridurre il rischio di insorgenza della sindrome da morte infantile del neonato (Sids), per tutti i primi sei mesi di vita i lattanti dovrebbero riposare supini. Ecco perché l’utilizzo dei dispositivi in questione non andrebbe incentivato, dal momento che agevolano il sonno sul fianco o in posizione prona.
D’accordo pure gli esperti italiani
La notizia ha riacceso il dibattito anche tra gli esperti italiani. «L’avviso conferma la pericolosità dei cuscini imbottiti e dei sostegni laterali inseriti nelle culle che, ancora oggi, sono in qualche caso venduti finanche per la prevenzione della sindrome della morte improvvisa del lattante – avverte Gaetano Chirico, direttore dell’unità di neonatologia e terapia intensiva neonatale degli Spedali Civili di Brescia e coordinatore del consiglio direttivo della Società Italiana di Neonatologia -. Ben venga dunque un nuovo monito. Ma occorre che le giovani mamme sappiano anche un’altra cosa: la morte improvvisa in culla si evita anche facendo dormire il bambino su un materasso rigido senza cuscino».
Durante il sonno del piccolo, ricorda l’esperto, «nel lettino non deve essere lasciato alcun oggetto: non solo cuscini e supporti, ma anche giochi, peluche, copertine, lenzuola o vestitini».
Il neonato va posto sulla schiena, in posizione supina, e può dormire nella stanza dei genitori: non nel «lettone», ma nel suo lettino. Va posta attenzione pure alla temperatura ambientale, che deve essere né eccessivamente calda né troppo fredda: compresa tra 18 e 20 gradi.
Altre indicazioni per la prevenzione
Indicazioni che andrebbero seguite alla lettera per i primi sei mesi di vita del neonato, periodo durante il quale la sindrome della morte improvvisa è più frequente. Almeno durante il sonno, però, sarebbe buona regola rispettare questi consigli fino al compimento del primo anno di vita. Le limitazioni sono invece meno imperative quando il piccolo è sveglio. In assoluto, in prossimità di un neonato, occorre rispettare il divieto di fumo, mentre vale la pena rivangare l’opportunità dell’allattamento al seno.
Tra gli altri fattori di rischio per la morte improvvisa, ci sono la nascita pretermine o di basso peso e la presenza di infezioni respiratorie. Da qui l’invito a seguire in maniera scrupolosa il calendario vaccinale, «perché la profilassi ha un’efficacia preventiva rispetto alle infezioni e, dunque, anche rispetto all’incidenza della morte improvvisa del lattante», chiosa Chirico. In Italia sono all’incirca 400 – uno su mille nati vivi – i neonati colpiti ogni anno dalla Sids: prima causa di morte tra i neonati nel primo anno di vita.
FONTE LA STAMPA