Introduzione
Si dice comunemente che “il bambino vive in un mondo adulto, progettato dagli adulti per gli adulti”.
Se questa affermazione è reale, deve essere anche vero che gli incidenti dei bambini sono prevedibili e prevenibili, che la loro tipologia varia sicuramente a seconda della fascia di età e dell’ambiente in cui si trovano, della struttura, dell’impianto o dell’oggetto con cui entrano in contatto e soprattutto del ruolo degli adulti a cui è affidata non solo la cura e l’educazione, ma la attenta custodia dei minori.
I genitori, gli adulti, devono essere consapevoli dei rischi a cui i bambini sono esposti sia nell’ambiente domestico che in quello, genericamente, urbano. I genitori hanno certamente un ruolo strategico nell’impostare la consapevolezza dei rischi e la conoscenza della potenziale pericolosità di stili di vita e di comportamento, ma altre figure sono temporaneamente interessate a questo aspetto che facilmente è trascurato o sottovalutato. I nonni, le babysitter, le assistenti dell’asilo o della scuola, i fratelli più grandi, non sempre hanno capacità, conoscenza, maturità ed energia per pensare anche all’eventualità incidente e alla facilità con cui possono essere adottate misure di prevenzione davvero elementari; è sufficiente non trattare il bambino come un giocattolo inanimato: è capace di azioni che solo il giorno prima non era in grado di fare e che noi mai pensavamo potesse fare il giorno dopo.
Normalmente queste novità sono piacevoli: “Si tira su da solo!” “Prende il bicchiere!” “Gattona!” e via dicendo, altre volte sono decisamente preoccupanti: “Come cade bene dalle scale!” “Eppure sapevamo di dover comprare il cancelletto” “Mangia anche le arachidi, i semini di mela e l’orecchino della mamma!” E finché li mangia possiamo ancora parlarne, l’importante è che non li inali!
La prevenzione degli eventi evitabili è sicuramente compito dell’adulto, anche in considerazione del fatto che i bambini e gli anziani, sono le coorti a maggiore rischio. Questa premessa non è certamente mirata a proporre una modalità di accrescimento blindata e iperprotettiva, ma serve per farci riflettere sullo sforzo necessario al fine di raggiungere un equilibrio sereno fra il controllo dei nostri figli e il dare loro la necessaria autonomia, e difendere la difesa della loro sicurezza garantendogli una corretta esplorazione esperienziale. Gli interventi di prevenzione sono finalizzati ad eliminare od almeno a ridurre i rischi che, quindi, devono essere conosciuti e, conseguentemente, stimolare l’adozione di comportamenti idonei. Naturalmente variano con le fasi di accrescimento.
Come ridurre i rischi da incidente domestico
In una pratica guida del Ministero della Salute alcuni consigli utili suddivisi in base all’età del bambino e ai reali rischi a cui può andare incontro