La Regione si impegna per garantire i servizi essenziali – come quello svolto dalle farmacie – anche nelle aree più disagiate, di difficile accesso, e pertanto poco redditizie.
Per questo, ed in particolare per sostenere le farmacie rurali dell’Emilia-Romagna “a basso fatturato”, la Giunta regionale ha approvato i criteri e le modalità per assegnare il fondo di quattrocentomila euro stanziato nel Bilancio 2017, al quale potranno accedere le farmacie che hanno le caratteristiche previste dal bando.
Cosa sono le farmacie rurali
Le farmacie rurali si trovano in comuni, frazioni o centri abitati “con popolazione non superiore a 5.000 abitanti”, ad eccezione di quelle situate “nei quartieri periferici delle città, congiunti a queste senza discontinuità di abitati” (questa la definizione della legge 221/1968).
Svolgono, quindi, un’importante funzione socio-sanitaria, e rappresentano spesso un presidio fondamentale per le piccole comunità. Ma, proprio per la collocazione e il bacino di utenza ridotto, possono avere problemi di sostenibilità economica.
Il bando
La Giunta regionale ha individuato modalità e criteri per la concessione dei contributi: per l’anno in corso possono fare richiesta le farmacie rurali che nel 2016 abbiano registrato un volume d’affari inferiore o uguale a 250.000 euro, così come risulta dalla dichiarazione Iva presentata.
La domanda deve essere inviata all’Azienda Usl di riferimento dal titolare della farmacia entro il 30 giugno. Il contributo sarà concesso – fino ad esaurimento delle risorse stanziate – sulla base della graduatoria regionale, stilata in ordine crescente rispetto al volume d’affari complessivo ai fini dell’Iva: quindi dalla farmacia che fattura di meno, e che pertanto ha diritto a un contributo più alto, a quella che fattura di più. In caso di volume d’affari identico, ha la precedenza in graduatoria la farmacia che si trova nel comune con la popolazione meno numerosa.
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