Progetto di Inrca a Falconara Marittima. Previene incidenti domestici, organizza esami e visite. L’infermiere, messo a disposizione gratuitamente dalla fondazione “Nino Masera per il benessere dell’anziano”, diventa il primo interlocutore dei familiari, assumendo il ruolo di ‘regista’ delle cure. Il progetto coinvolge 20 famiglie (RED.SOC.)
ROMA – Un infermiere a domicilio per aiutare i malati d’Alzheimer e le loro famiglie nel delicato impegno dell’assistenza. E’ la novita’ introdotta dal progetto “La comunita’ che (si) cura”, attivato a Falconara M.ma (An) grazie alla collaborazione tra Inrca – Istituto Nazionale Riposo e Cura Anziani, Anteas Marche – ente capofila, Ial, Cisl, Fondazione Masera e Parrocchia del Rosario.
L’obiettivo del progetto e’ contrastare l’isolamento che caratterizza le persone con Alzheimer, oltre a ridurre lo stress e rispondere ai bisogni delle famiglie: sia attraverso il coinvolgimento nell’assistenza e cura del malato, sia con iniziative per fornire supporto ai familiari, grazie anche al supporto attivo della comunita’ locale
“Un tentativo di ampio respiro – spiega il direttore scientifico dell’Inrca, Fabrizia Lattanzio – di mettere in sinergia le attivita’ dei vari soggetti pubblici e della societa’ civile nella gestione della fragilita’, e di misurarne l’impatto per il sistema sanitario”. L’infermiere, messo a disposizione gratuitamente dalla fondazione ‘Nino Masera per il benessere dell’anziano’, diventa cosi’ il primo interlocutore dei familiari, assumendo il ruolo di ‘regista’ delle cure.
Grazie a visite periodiche puo’ controllare lo stato del paziente, suggerire i pasti piu’ indicati, prevenire gli incidenti domestici rimuovendo i fattori di rischio, dare consigli per gli spostamenti in casa e organizzare esami e visite.
“Gli interventi a casa da parte di professionisti formati rappresentano investimenti vantaggiosi – chiarisce Lattanzio -. Rispondendo in tempo reale ai bisogni dei pazienti nel proprio contesto di vita e’ possibile evitare il ricorso a soluzioni piu’ costose come i ricoveri”. Il progetto coinvolge 20 famiglie residenti a Falconara.
Tramite questionari, Inrca e Anteas effettuano costantemente un controllo costante sulle condizioni di salute dei pazienti e sull’operato di infermieri a cui verranno affiancati i volontari, in modo che le attivita’ siano sempre rispondenti ai bisogni dei familiari. Nell’ambito del progetto, il 9 marzo scorso e’ stato inaugurato il primo caffe’ Alzheimer della zona, presso i locali della Parrocchia del Rosario. Gli incontri si svolgono ogni 15 giorni con la presenza di psicoterapeuti e animatori. Della durata di 1 anno, il progetto e’ attivo in un territorio, il Comune di Falconara, dove gli over 65 sono piu’ di 7 mila e di questi i malati di demenza sono circa l’8%. (www.redattoresociale.it)