L’estate è il momento in cui si lasciano a casa le preoccupazioni, i pensieri e anche i freni inibitori, anche se non bisognerebbe mai dimenticarsi del buon senso soprattutto in caso di rapporti occasionali, poiché vi è il rischio concreto di incorrere in gravidanze indesiderate e contrarre malattie sessualmente trasmissibili.
Una recente ricerca condotta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e il Guttmacher Institute Statunitense ha evidenziato come nel periodo compreso fra il 2010 e il 2014 si siano registrati 56 milioni di casi di interruzioni di gravidanza.
«Durante l’estate è come si creasse un effetto paradosso- spiega la dottoressa Roberta Rossi Presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica – si avverte un maggiore senso di libertà e quindi si è più propensi ad avere rapporti, anche occasionali, con un minore utilizzo di contraccettivi e di precauzioni. Questo effetto può essere spiegato, da un punto di vista psicologico, come la necessità, durante il periodo estivo, di mollare su tutto, di non esercitare più quell’attenzione e quel senso di responsabilità che ci contraddistingue nel resto dell’anno. A volte è un bisogno di regressione, di ritornare per un mese a periodi della vita dove non si avevano grandi incombenze a cui pensare e di cui doversi preoccupare. La salute sessuale, personale e degli altri, però è un concetto di cui prendersi cura sempre, che non può prendersi una vacanza e che quindi non va vissuto come un’incombenza, ma come un aspetto del benessere psicofisico più generale».
Malattie sessualmente trasmesse
L’infezione da Chlamydia trachomatis è quella più frequentemente segnalata in Europa, colpisce più le donne che gli uomini; la seconda infezione più diffusa è la gonorrea, che colpisce più gli uomini che le donne, in special modo quelli che fanno sesso con altri uomini nella fascia di età compresa fra 14 e 25 anni, non mancano nemmeno casi di sifilide e di linfogranuloma venereo.
«Le malattie sessualmente trasmissibili colpiscono fasce d’età fino a pochi anni fa considerate non a rischio – puntualizza il dottor Annibale Volpe past president SIC- Solamente un terzo degli uomini italiani di età compresa fra i 31 e i 45 anni utilizza il preservativo, mentre lo indosserebbe il 70% dei 18-30enni.
Le malattie sessualmente trasmissibili sono più numerose di quello che si creda: chissà perchè quando se ne parla si pensa sempre all’aids causato dal virus hiv, ma lo sono anche malattie come i condilomi e il tumore del collo dell’utero causato dall’hpv, la clamidia, che se non curata può dare sterilità, l’herpes simplex, le epatiti la gonorrea, la sifilide».
Il preservativo: un importante strumento di prevenzione
È il modo migliore per prevenire gravidanze indesiderate ed evitare la diffusione delle infezioni sessualmente trasmissibili oltre che l’infezione da HIV. Attenzione però a come si trasportano: generalmente sono realizzati in lattice o in polisoprene, per coloro che sono allergici al lattice, materiali che con il caldo possono deteriorarsi ecco perché è buona abitudine non lasciarli nel cruscotto della macchina o nel portafoglio!
Pillole contraccettive
Le donne che vivono relazioni stabili e non sono particolarmente a rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili se, insieme al partner, non gradiscono l’utilizzo del preservativo possono ricorrere all’utilizzo delle pillole contraccettive che oggi sono disponibili a diversi dosaggi ormonali. Sotto l’attenta supervisione di un ginecologo, quindi, è possibile trovare la formulazione più adeguata alle proprie esigenze riuscendo a minimizzare i possibili effetti collaterali insiti nell’utilizzo di questi farmaci come l’eccessivo aumento di peso, la ritenzione idrica o l’acne.
Il dottor Volpe, a tal proposito precisa ancora: «L’Italia è tra i Paesi Europei che utilizzano meno le contraccezioni più efficaci come quella ormonale. La pillola oltre ad essere molto efficace esercita una serie di effetti benefici a cominciare da una riduzione del rischio di tumori dell’ovaio dell’utero, del colon-retto ed è terapeutica per tutta quella serie di disturbi legati al ciclo(mestruazioni abbondanti,dolori,ecc.) e per l’endometriosi, patologia molto diffusa».
FONTE LA STAMPA