La donazione di organi a cuore fermo e’ una realta’ anche a Modena. Presso l’Ospedale civile di Baggiovara e’ stato eseguito un prelievo multiorgano a cuore fermo da un paziente deceduto per un arresto cardiaco irreversibile: sono stati donati due reni, trapiantati all’ospedale S.Orsola di Bologna.
Si tratta della prima volta che si procede a un intervento del genere nel territorio modenese, e anche in Italia e’ possibile solo in pochi centri d’eccellenza.
Entrambi i reni, nel caso di Modena, sono stati prelevati dall’equipe di Chirurgia vascolare, diretta da Roberto Silingardi.
“Qualche mese fa- ricorda Bertellini- al Policlinico era stato impiantato un fegato prelevato in Toscana da un paziente a cuore non battente. In quell’occasione avevamo reso noto di essere pronti come Azienda a effettuare anche il prelievo, non appena avessimo avuto un donatore idoneo”. La donazione, cosi’, e’ stata possibile grazie alla generosita’ della famiglia del donatore, che ha assecondato la volonta’ del proprio congiunto. Contestualizza ancora Bertellini: “All’estero il prelievo di organi a cuore fermo e’ una prassi molto diffusa, mentre in Italia e’ praticata, ancora, solamente in un numero molto limitato di centri dotati di competence e tecnologia adeguate alla complessita’ della procedura”.
Alla base di tutto dev’esserci un’accurata gestione del donatore, puntando a limitare il danno ischemico e ricorrendo all’assistenza cardiocircolatoria extracorporea (Ecmo), subito da applicare dopo l’accertamento della morte. Dopo quattro ore di circolazione extracorporea il paziente e’ stato condotto in sala operatoria per il prelievo dei reni, che sono stati poi trapiantati con successo all’ospedale S. Orsola di Bologna (in un unico ricevente).
FONTE DIRE