Andrew Wakefield, ex camice bianco inglese radiato dall’Ordine dei medici e noto per le sue tesi contro i vaccini, e’ finito nel mirino di un esposto firmato dal direttore del dipartimento di Sanita’ pubblica dell’Ausl di Bologna, Fausto Francia. Lo stesso Francia lo ha reso noto oggi, durante una commissione del Consiglio comunale dedicata al tema vaccini. Francia spiega che la sua iniziativa risale a qualche mese fa, quando a Bologna fu proiettato il discusso film diretto da Wakefield, “Vaxxed”. In quell’occasione, su un giornale locale Wakefield “ha dichiarato che e’ noto che i vaccini provocano l’autismo”, riferisce Francia, che per questo motivo ha deciso di inviare una “memoria” alla Procura di Bologna chiedendo ai magistrati di “valutare se ci sono elementi di reato, visto che questa persona racconta il falso e allarma le persone”.
In Inghilterra, aggiunge Francia, la diffusione tempo fa delle teorie di Wakefield “ha fatto danni enormi” in termini di calo delle vaccinazioni. Per il momento, Francia non ha avuto riscontri da parte della Procura. “I vaccini sono uno strumento efficace e sicuro di lotta alle malattie infettive, uno strumento che oggi e’ ancora piu’ prezioso- sottolinea il dirigente dell’Ausl- perche” ci stiamo accorgendo in questi anni di come gli antibiotici, l’altro grande presidio contro le malattie trasmissibili e batteriche, stanno un po’ cedendo il passo”. Le vaccinazioni, dunque, hanno assunto “ancora piu’ importanza perche’ rappresentano un elemento di barriera- continua Francia- nei confronti di una situazione molto preoccupante, soprattutto in riferimento alle classi di eta’ piu’ deboli, cioe’ bambini e anziani, nell’attesa che la ricerca individui nuovi farmaci”.
Peraltro, “la ricerca scientifica, come quasi in nessun altro campo, e’ totalmente concorde sul fatto che i vaccini sono un’arma importantissima e fondamentale per la tutela della salute”, sottolinea Francia. E’ un argomento su cui “non tutti possono dire la propria”, aggiunge il funzionario dell’Ausl: “Non e’ come discutere se e’ meglio andare al mare o in montagna”. Su questo terreno “da una parte c’e’ la ricerca scientifica, dall’altra- sbotta Francia- ci sono dei ciarlatani, alcuni gia’ radiati dall’Ordine dei medici e altri che mi auguro vengano radiati il prima possibile”.
Eppure, queste posizioni hanno un loro seguito di cittadini che le istituzioni fanno fatica a convincere. “La gente cerca conferme alle proprie convinzioni”, allarga le braccia Francia: “Se e’ contro i vaccini, va a certe iniziative per sentirsi dire che ha ragione”. E’ un tema all’attenzione anche della Regione Emilia-Romagna. A tutte le famiglie che rifiutano i vaccini “proponiamo un colloquio”, spiega Maria Grazia Pascucci, dirigente del servizio Prevenzione collettiva e sanita’ pubblica e coordinatrice della Commissione regionale sui vaccini. Colloqui che spesso si rivelano “esasperanti”, spiega Pascucci: “Dopo un po’, i nostri operatori non dico che devono prendere del Valium per endovena, ma ci manca poco”. Parallelamente, le iniziative “meritevoli” messe in campo anche dagli enti locali non funzionano piu’ di tanto, aggiunge Pascucci: “Mentre la gente va agli incontri promossi dal Comilva (il Coordinamento del movimento italiano per la liberta’ delle vaccinazioni, ndr), che si pagano, ai nostri che sono gratuiti non viene nessuno”: per ribaltare questo trend bisogna “studiare una strategia”, conclude la dirigente regionale. (Pam/ Dire)