La storia dell’utilizzo della marijuana contro l’epilessia non è certo recente. Ma questa volta parliamo dei risultati di una rigorosa sperimentazione clinica pubblicata sulla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine che mostrano come un farmaco a base di cannabidiolo, metabolita non psicoattivo della Cannabis sativa, abbia ridotto le crisi epilettiche in giovanissimi pazienti affetti da sindrome di Dravet. Questa malattia è un’encefalopatia epilettica refrattaria che insorge entro i primi 12 mesi di vita e per la quale non esistono farmaci specifici.
DIMEZZATE LE CONVULSIONI
Nello studio, un trial randomizzato in doppio ceco, condotto da Orrin Devinsky, direttore del New York University Langone Comprehensive Epilepsy Center, su 120 piccoli pazienti (bambini e adolescenti dai 2 ai 18 anni) hanno ricevuto una soluzione orale di cannabidiolo (CBD), mentre un gruppo di controllo ha ricevuto un placebo. Per i soggetti inclusi nel gruppo di trattamento, il numero di crisi epilettiche al mese è stato ridotto in media della metà, rispetto ad un declino trascurabile nel gruppo placebo. La molecola (CBD) costituirebbe il primo potenziale farmaco di una nuova categoria di antiepilettici, in corso di studio per il trattamento di una serie di disordini epilettici rari e gravi con insorgenza pediatrica.
A causa degli effetti collaterali provocati dal farmaco, tra cui vomito, fatica, febbre e diarrea, otto pazienti si sono ritirati dalla sperimentazione, ma in cinque soggetti le convulsioni si sono ridotte addirittura a zero. Il lavoro continua dal momento che ora i ricercatori sono intenzionati a comprendere gli effetti a lungo termine del farmaco e perché aiuta alcuni bambini più di altri.
UN NUMERO SPECIALE SU EPILESSIA E CANNABINOIDI
La ricerca sulle sostanze derivate dalla cannabis per uso medico sono in aumento. La rivista Epilepsy and Behaviour ha dedicato un numero speciale alla cannabis e al suo uso terapeutico (consultabile qui): «C’è un’enorme dissociazione tra l’uso diffuso delle terapie a base di cannabis per il trattamento di diversi tipi di epilessie e la nostra comprensione dell’efficacia e della sicurezza dei diversi cannabinoidi nel trattamento delle diverse sindromi», scrivono due editori, uno dei quali è proprio il professor Devinsky, neurologo che da sempre si dedica allo studio dell’epilessia, conducendo studi clinici con il CBD, le cui enormi potenzialità richiedono, dice, più dati validi e robusti.
Fonte La Stampa