Il mix tra bevande alcoliche ed energy drink può essere molto dannoso. Lo hanno dimostrato diversi studi in passato, uno dei quali ha sottolineato i rischi per la salute di questa miscela: in particolare ne risentono cuore e sistema nervoso con palpitazioni, tremori e disturbi del sonno.
COSA DICONO LE RICERCHE PASSATE
Di 13 articoli pubblicati in 35 anni ben 10 hanno sottolineato che mescolare alcol e bevande energetiche aumenta il rischio di infortuni rispetto alla semplice assunzione di alcolici. Con una precisazione: tra gli infortuni vengono conteggiati sia quelli provocati da incidenti in macchina o moto, sia quelli causati da risse e violenze.
Gli energy drink tendono infatti a mascherare l’effetto di stanchezza e sonnolenza dell’alcol, portando le persone ad atteggiamenti ancora più rischiosi. «Gli individui tendono così a sottostimare il loro grado di ebbrezza: in questo modo continuano a stare in giro, consumano altri alcolici e vanno incontro a comportamenti potenzialmente sempre più dannosi» ha sottolineato Audra Roemer, tra gli autori del paper.
Come però ammettono i ricercatori, sono ancora troppo pochi gli studi sugli effetti della miscela tra bevande energetiche e alcol per trarre conclusioni precise. Non è stato infatti ancora calcolato di quanto l’assunzione delle due sostanze aumenti il rischio di infortuni. Stime più chiare potrebbero arrivare nei prossimi due paper su cui il gruppo di ricerca sta ancora lavorando.
GLI EFFETTI DELLE BEVANDE ENERGETICHE
Se il mix alcol-energy drink lascia aperte le porte per altri studi, molto invece è già stato detto sulle bevande energetiche e i loro effetti. Una recente ricerca inglese le ha bollate come uno «sballo legale», in grado di incidere sulla concentrazione e sul comportamento degli studenti a scuola.
Contro gli energy drink si sono mosse anche le istituzioni europee. Il Parlamento ha preso iniziative per scoraggiare l’assunzione di queste bevande da parte dei più giovani, contrastando gli annunci che ne descrivono le capacità di aumentare l’attenzione o la concentrazione grazie alla caffeina.
Gli adolescenti sono infatti tra i consumatori più assidui, come ha sottolineato la biologa Elga Baviera, citando dati relativi al 2013. Ma sono interessati anche i bambini dal fenomeno: l’assunzione di queste bevande in età pre-scolare aumenta il rischio di sviluppare la sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
FONTE L STAMPA