L’estate è sinonimo di mare, caldo e divertimento. Ma è il tempo in cui aumentano esponenzialmente le distorsioni, le contusioni, le fratture e i traumi cranici. Tra l’altro in aumento avverte la Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot).
Circa il 20% subisce un trauma al ginocchio, il 35% accusa problemi alla spalla, il 25% alla schiena e il 20% alle mani e ai gomiti. In spiaggia, in piscina, nei laghi e nei fiumi, diversi scenari accomunati da medesime modalità di piccoli e grandi traumi. Partitelle di calcio oppure di pallavolo. Tuffi da trampolini o dagli scogli. Surf, rafting, moto d’acqua o tennis. Svaghi che si trasformano in giornate “nere” anche per la mancanza di allenamento.
“Si tratta di incidenti a volte banali, ma che spesso, putroppo, costringono a rimanere bloccati per un lungo periodo di tempo”
Sono centinaia, ogni anno, in Italia gli interventi chirurgici causati anche da ‘fratture da stress’. Pur di superare la fatidica ‘prova costume’, infatti, giovani e meno giovani esagerano con l’attività fisica mettendo a rischio legamenti e ossa. “Le fratture da stress – afferma Capanna – sono lesioni rare determinate da eventi microtraumatici ripetuti nel tempo e sono spesso correlate all’attività sportiva”.
Agli atleti non professionisti, conclude l’ortopedico, “bisogna ricordare che è indispensabile avere a disposizione per un buon allenamento anche una buona attrezzatura. In particolare si dovranno utilizzare calzature ed indumenti idonei e prestare attenzione che tutto sia congruo al tipo di esercizio e alla capacità o potenzialità dell’atleta”.
Fonte: Adnkronos