L’Ausl di Bologna schiera i propri graduati dopo le dimissioni dell’ormai ex direttore Angelo Fioritti, sospeso per sei mesi dall’Ordine dei medici. Tutti molto critici nei confronti di quella decisione. Per Giuseppe Di Pasquale, direttore del dipartimento medico dell’Ausl, “Le dimissioni del dottor Fioritti sono un fatto gravissimo. Il provvedimento dell’Ordine dei medici di Bologna contesta ingiustamente l’operato di singoli professionisti invece che decisioni regionali, ancorche’ condivise da chi, come me, lavora sull’emergenza. Il danno di questo provvedimento non ricade solo sull’azienda e sui suoi operatori, ma anche sui cittadini-pazienti, la cui tutela dovrebbe essere la mission principale dell’Ordine”. Stupito il direttore del dipartimento Materno-infantile Fabrizio Sandri. “Il presidente dell’Ordine dei medici di Bologna (al quale sono iscritto)- afferma Sandri- punisce con una sanzione disciplinare seconda solo alla radiazione medici che hanno una sola colpa, aver preso decisioni ed essersi assunti responsabilita’ nella loro qualita’ di dirigenti del servizio sanitario regionale”. Ancora: “non riesco a capacitarmi che l’Ordine di Bologna, l’unico Ordine in Regione ad assumere questa condotta, si comporti come se il nostro territorio facesse parte di un altro paese, nel quale si applicano norme diverse da quelle valide nel resto della nazione. Mi auguro che qualcuno intervenga presto, in modo da evitare danni al corretto funzionamento delle aziende, come quelli arrecati alla nostra in questo momento”.
“Inaccettabile” anche per Gianni Saguatti, direttore della Senologia, che “l’Ordine dei medici proceda con sanzioni ad personam, penalizzando e mortificando professionisti che agiscono con piena correttezza istituzionale e nel rispetto delle indicazioni regionali”. Critici con quella scelta, infine, Giovanni Frezza, direttore del dipartimento Oncologico, Elio Jovine, direttore di quello Chirurgico e Pietro Cortelli, direttore supplente dell’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, secondo il quale “illudersi di trovare scorciatoie e di risolvere a colpi di provvedimenti disciplinari non ci porta molto lontano”. Proseguono le reazioni anche nel mondo politico. Dopo le dimissioni di Fioritti “non e’ piu’ rinviabile un intervento del Governo. Si e’ andati oltre”, sottolinea Federica Mazzoni, consigliera comunale e presidente della commissione Cultura di Palazzo D’Accursio. “Esprimo la mia piena solidarieta’ a Fioritti e il rammarico per le sue dimissioni, che privano l’Ausl e quindi i cittadini bolognesi- afferma Mazzoni- di un valido medico come direttore sanitario, qual e’ Fioritti, cosi’ come nel caso degli altri medici sospesi dall’Ordine”. Fioritti ha “subito un attacco personale da parte di un Ordine che continua a non voler riconoscere il personale infermieristico nello svolgimento del servizio del 118”, dichiara la consigliera del Pd. E a questo punto deve intervenire il Governo, e’ l’appello di Mazzoni, che ricalca quello della Regione Emilia-Romagna: “Essendoci un conflitto interistituzionale tra la Regione che ha emanato le linee guida e l’Ordine, e’ evidente- sottolinea Mazzoni- che il ministero debba dire una parola forte e chiara rispetto a questo attacco personalistico a professionisti che si attengono alle normative regionali”. (Bil/Pam/ Dire)