ROMA – In Italia la sanità non è più per tutti. A dirlo i risultati del Rapporto Censis-Rbm Assicurazione Salute sulla sanità pubblica, privata e integrativa presentati a Roma, a Palazzo Colonna, in occasione del Welfare day 2017, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Roberto Favaretto e Marco Vecchietti, rispettivamente presidente e consigliere delegato di Rbm Assicurazione Salute, e Giuseppe De Rita e Francesco Maiett, presidente e responsabile dell’Area Politiche sociali del Censis.
Dalla fotografia scattata si vede come sia salita a 35,2 miliardi di euro la spesa di tasca propria per la sanità e l’area della ‘sanità negata’ continua ad espandersi: nell’ultimo anno 12,2 milioni di italiani hanno rinunciato o rinviato prestazioni sanitarie, 1,2 milioni in più rispetto all’anno precedente.
QUASI DUE MILIONI DI ITALIANI STANNO DIVENTANDO POVERI
Sistemi sanitari locali sempre più divaricati, opportunità di cura per i cittadini sempre più differenziate. La conseguenza sociale è un gorgo di difficoltà e disuguaglianze crescenti che risucchiano milioni di persone. Sono 13 milioni gli italiani che nell’ultimo anno hanno sperimentato difficoltà economiche e una riduzione del tenore di vita per far fronte a spese sanitarie di tasca propria, 7,8 milioni hanno dovuto utilizzare tutti i propri risparmi o indebitarsi con parenti, amici o con le banche, e 1,8 milioni sono entrati nell’area della povertà.