L’acne e’ una delle piu’ comuni condizioni della pelle che interessa 8 persone su 10 nel corso della vita, con un picco durante l’eta’ adolescenziale, che puo’ persistere anche in eta’ adulta. Anche dopo il miglioramento della pelle, le cicatrici fisiche ed emotive dell’acne possono essere difficili da accettare. I trattamenti anti-acne possono porre una serie di problemi che vanno dall’inefficacia all’irritazione della pelle fino ad arrivare a gravi effetti collaterali. Ora, grazie alla ricerca clinica, il mercato italiano ha accesso alla tecnologia biofotonica, una nuova tecnologia per il trattamento dell’acne vulgaris.
A differenza di altri trattamenti, la tecnologia biofotonica utilizza un nuovo ed esclusivo sistema di conversione della luce progettato per stimolare la pelle e migliorarne l’aspetto; infatti utilizzando una luce Led di lunghezza d’onda multipla con un gel fotoconvertitore, questa tecnologia consente a uno spettro di lunghezze d’onda di penetrare nella pelle, riuscendo cosi’ a trattare l’acne e stimolare la produzione di collagene, in grado di favorire la riparazione delle cicatrici. In uno studio clinico in cui e’ stata utilizzata la tecnologia biofotonica, 9 persone su 10 affette da acne da moderata a severa hanno constatato un miglioramento significativo della propria condizione, mentre una persona su tre ha ottenuto una pelle libera o pressoche’ libera da acne. Inoltre, il 92% dei pazienti che sono stati seguiti dopo lo studio iniziale di 12 settimane hanno mantenuto gli stessi i risultati per almeno sei mesi.
Nel corso dello studio, durante al quale e’ stato richiesto ai pazienti di sottoporsi al trattamento due volte alla settimana per 6 settimane, e’ stato osservato un miglioramento del quadro cutaneo man mano che gli strati piu’ profondi della pelle reagivano: la riparazione della pelle avveniva nel corso del trattamento e proseguiva anche dopo la conclusione del trattamento stesso. “La convivenza con l’acne puo’ incidere profondamente sul benessere delle persone, intaccandone la fiducia, esponendole a un maggiore rischio di ansia sociale e persino di depressione- afferma il Dott. Pier Luca Bencini, Direttore Scientifico e Responsabile della sezione di Dermatologia Medica Chirurgica ed Estetica presso l’Istituto di Chirurgia e Laser-chirurgia in Dermatologia (Iclid) di Milano- Molti pazienti affetti da acne sono frustrati e convivono con un’esigenza insoddisfatta, dunque continuano a cercare trattamenti nuovi, alternativi per contribuire a migliorare la loro pelle. Nuove tecnologie come quella biofotonica rappresentano un significativo passo in avanti come innovativa opzione di trattamento che costituisce un’alternativa rassicurante ai trattamenti tradizionali”. La tecnologia biofotonica, i cui dati clinici sulll’efficacia e sicurezza sono stati pubblicati di recente sull’International Journal of Dermatology, e’ disponibile anche per il trattamento delle linee d’espressione e delle rughe. (Comunicati/Dire)