Che sia una pillola, una polvere da sciogliere in acqua o un’iniezione, non c’e’ differenza. Se si tratta di antibiotico, una volta su due, non ci aiutera’ a stare meglio. Lo dice l’Ocse: il suo ultimo studio evidenzia come nel 50% dei casi l’uso di questa tipologia di farmaci sia inappropriato o inutile. Il dato diventa ancora piu’ allarmante, con picchi del 90% di prescrizioni inadeguate, quando nel mirino degli studiosi ci finiscono i medici di famiglia. Sono loro i professionisti che secondo l’Ocse prescrivono, piu’ spesso, e nel modo piu’ inadeguato, questi particolari medicinali. L’Ocse evidenzia che l’inappropriatezza per la medicina generale va da un minimo del 45% fino a picchi del 90%. Un abuso che fa emergere 2 diverse problematiche, entrambe da non sottovalutare: da un lato ci sono i malati che prendono medicine non adatte alla propria patologia, dall’altro c’e’ un’intera popolazione che, negli anni, sta aumentando la resistenza agli antibiotici. (Red/ Dire)
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