A Bologna il progetto «Allattami» del policlinico Sant’Orsola e di Granarolo ha compiuto 5 anni. E tra i piccolissimi ricoverati sono «diminuite notevolmente» alcune patologie: il tasso di enterocolite necrotizzante è passato dal 14% del quinquennio 2008-2012 al 6% nel 2013-2017 e negli ultimi 3 anni è sceso al 2,6%
(Corriere di Bologna) – Rachele ha donato 443 biberon di latte. Il suo latte. Con Deborah, Donatella e altre 160 mamme, ha contribuito a migliorare la vita di tanti bambini ricoverati nei reparti di terapia intensiva neonatale. Il progetto «Allattami», a Bologna, ha compiuto cinque anni e ha celebrato il suo primo lustro con una festa a cui hanno partecipato i protagonisti di questa iniziativa virtuosa. In primis le mamme, senza le quali non si sarebbe potuta spegnere alcuna candelina. «Allattami» è nato cinque anni fa dalla collaborazione tra il Policlinico Sant’Orsola di Bologna e Granarolo, e con la partecipazione dell’associazione Il Cucciolo. Si tratta di una realtà unica, nel suo genere, «perché ibrida, nata dall’unione di due eccellenze, una pubblica e una privata: Sant’Orsola e Granarolo», ricorda Luigi Corvaglia, responsabile della Terapia Intensiva neonatale del Sant’Orsola.
Come funziona
«Allattami» seleziona le mamme donatrici, dà loro le attrezzature utili per il prelievo e la conservazione del latte, ritira il loro latte direttamente a casa, lo pastorizza e lo conserva in condizioni di massima sicurezza nella banca del latte e lo fornisce agli ospedali che ne fanno richiesta. Dall’inizio del progetto sono stati raccolti 19.517 biberon, equivalenti a 2.342 litri di latte materno e sono state coinvolte 163 mamme donatrici. «I maggiori utenti sono i bambini nati prematuri, che rappresentano circa il 99% del totale», racconta Corvaglia.
I benefici
Il latte umano «diminuisce notevolmente alcune patologie, come l’enterocolite necrotizzante, difende dalle infezioni e migliora la tolleranza dell’intestino all’alimentazione oltre ad avere effetti positivi sulle difese immunitarie». E i risultati al Sant’Orsola ci sono effettivamente stati, in particolare tra i bambini con peso alla nascita inferiore a 1500 grammi. Il tasso di enterocolite necrotizzante, in particolare, è passato dal 14% del quinquennio 2008-2012 al 6% del quinquennio 2013-2017 e negli ultimi 3 anni è sceso addirittura al 2,6%. Non esiste quindi paragone con il latte artificiale, per il latte donato, sebbene resti sempre preferibile (perché non pastorizzato) il latte della madre. Quando questo non c’è, appunto, è utile quello di altre mamme.
Fonte: Corriere di Bologna
Per saperne di più: http://www.allattami.it/progetto.html