Viene spesso sopravvalutata, ma la vitamina D non fa miracoli.
Si trova in molte fonti alimentari come pesce, uova, alcuni latti addizionati e olio di fegato di merluzzo. Anche il sole contribuisce significativamente alla produzione giornaliera di vitamina D e, appena 10 minuti di esposizione, si pensa siano sufficienti a prevenirne la carenza.
Una revisione dei risultati di ben 1.600 studi sul tema vitamina D, pubblicata sul Journal of General Internal Medicine, esamina le prove per 10 credenze comuni, da depressione a sclerosi multipla, i benefici di un’assunzione integrativa di vitamina D, negli adulti, potrebbero essere sopravvalutati.
La ricerca, è stata condotta da Michael Allan, direttore del programma di Evidence Based Medicine presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Alberta, in Canada, ha sfatato alcuni presunti benefici legati alla supplementazione di Vitamina D, sostenendo che gran parte di queste convinzioni non sono convalidate dalla scienza. Ridurre le fratture, migliorare la depressione e asma, prevenire l’artrite reumatoide, trattare la sclerosi multipla, diminuire l’incidenza di cancro e infarto e migliorare il sistema immunitario sono alcuni dei presunti benefici della vitamina D. Prove scientifiche, sono state evidenziate solo rispetto alla capacità di ridurre il numero di fratture e anche in questo caso non sembra in modo molto rilevante.
Allan dichiara che se si dovesse prendere un gruppo di persone predisposte a questo rischio e le si trattasse con vitamina D per un decennio, una su 50 eviterebbe la frattura. Altri possibili benefici, nell’ambito del riesame, non sono state confermati. Inoltre conclude dicendo che gran parte della ricerca esistente sulla vitamina D si basa su prove di scarsa qualità per esser considerate di rilevanza clinica.
FONTE ANSA
Foto in copertina: flickr.com/healthgauge
