GOBBA DA SMS E GOMITO DA CELLULARE
Dopo il «pollice da BlackBerry», una lesione da sforzo ripetuto il cui nome deriva da uno dei primi telefonini dotato di tastiera, è arrivato il «text neck» ovvero la gobba da sms e anche il gomito da cellulare, una sindrome da tunnel cubitale causata dalla postura durante le lunghe telefonate. I tendini e le articolazioni di dita, polsi e gomiti, ma anche le vertebre cervicali, sono vulnerabili e ormai è chiaro che i danni provocati da un uso eccessivo del cellulare vanno ben oltre l’affaticamento visivo.
Come nel passato, quando con la diffusione del personal computer avevamo anche imparato quale fosse la più corretta posizione da adottare per la schiena, il collo e i polsi, oggi a meritare la nostra attenzione sono nuovi gesti legati ai più recenti dispositivi elettronici.
LA ROTTURA DEL TENDINE DEL POLLICE
Prestare attenzione al dolore. Avere consapevolezza dei rischi per la nostra salute è importante anche perché può accadere di accorgersi del danno quando è ormai troppo tardi. È emblematico il caso riportato dal JAMA Internal Medicinedi un ventinovenne che, per aver giocato dalle 6 alle 8 settimane ad un videogioco sul cellulare, afferrando il telefono con la mano sinistra e facendo il resto con la destra, è arrivato alla rottura del tendine del pollice. La sua percezione del dolore era stata soppressa: giocando non si sente male e questo fa sì che ci si fermi quando il danno è fatto o che, nel frattempo, si sviluppino dipendenze.
AFFATICAMENTO E DIFETTI DELLA VISTA
Costringere gli occhi ad una messa a fuoco ravvicinata significa sottoporli ad un grande sforzo che procura arrossamento, mal di testa, mal di collo, disattenzione, insomma l’«affaticamento visivo». L’uso massiccio di dispositivi digitali è un fenomeno piuttosto recente: approfondimenti epidemiologici ci mostreranno le reali conseguenze di queste nuove abitudini ma le prime indicazioni suggeriscono già una certa cautela.
Fissando a lungo uno schermo, si osserva una riduzione dell’ammiccamento, con una conseguente riduzione del film lacrimale e discomfort che spesso il paziente non lamenta anche perché non lo riconosce come problema risolvibile. Inoltre, i problemi al film lacrimale portano inevitabilmente non soltanto a stanchezza ma anche a disturbi alla vista, a causa delle mancata compensazione ad opera del film lacrimale delle normali irregolarità della superficie oculare. Infine, è in aumento la presbiopia tra gli under 40 e se nel 2005 a soffrirne erano oltre un miliardo di persone, questo numero è raddoppiato nel 2015.
IMPORTANTE TENERE SU LA TESTA E INDIETRO LE SPALLE
Non si tratta di studi recenti: da tempo ormai si cercano di capire le conseguenze del mantenimento protratto di una postura scorretta come quella legata all’uso degli smartphone. Gli occhi fissi sullo schermo, il volto chino e le spalle piegate in avanti, non ci accorgiamo neppure che stiamo sottoponendo le nostre vertebre a dei carichi inimmaginabili. Un ormai celebre studio ha calcolato a quale stress la spina dorsale viene sottoposta al variare dell’inclinazione del capo. Quando guardiamo in avanti, assumendo una posizione eretta e rilassata, il collo sostiene il peso del nostro capo (4-5chili). Ma una flessione in avanti di 30 gradi circa equivale ad un peso di 18 chili circa.
BAMBINI MOLTO VULNERABILI
Anche i tablet richiedono una flessione in avanti di testa e collo e ciò può causare dolore. Secondo uno studio americano, durante l’utilizzo del tablet da seduti, la domanda meccanica sui muscoli del collo aumenta dalle 3 alle 5 volte rispetto alle sollecitazioni di quando siamo normalmente seduti. Adottare soluzioni ergonomiche specifiche per ciascun dispositivo tecnologico diventa sempre più urgente per le nuove generazioni anche in virtù dell’introduzione nella didattica di risorse digitali fin dalla più tenera età, quando l’organismo sta crescendo e manca la consapevolezza posturale tipica dell’età adulta.
ATTENZIONE ALLE CADUTE
Ad essere modificata dall’uso degli smartphone è anche la nostra postura dinamica: quando armeggiamo con il cellulare finiamo per camminare in modo diverso. Uno studio americano hanno osservato l’andatura di un gruppo di volontari su un tapis roulant e poi hanno chiesto loro di usare il telefono. Ebbene, a fronte di una velocità inalterata, è emerso un aumento della lunghezza del passo e una riduzione nel range di movimento di anche e ginocchia, come se le persone cercassero più stabilità.
DOPPIO MENTO E RUGHE SUL COLLO
Si chiama «tech neck» e indica un collo rugoso in anticipo sull’età, dove siano comparse le tipiche pieghe chiamate «collane di venere» (o meno simpaticamente «collo di tacchino»). Alle rughe orizzontali precoci si accompagna spesso un mento rilassato, vittima della gravità. Postura giusta e creme per i delicati tessuti del decolleté sono i rimedi per le pelli che hanno perso elasticità e vigore.
I VOSTRI SEGRETI NON SONO AL SICURO
Infine, una notizia che pur non avendo una diretta influenza sul nostro stato di salute, è comunque ad esso strettamente connessa. Infatti, analizzando lo schermo del vostro cellulare, è possibile risalire a moltissime informazioni riservate. Cibo, cosmetici, farmaci: ne avete fatto uso? Di recente? Analizzando le molecole sullo schermo del cellulare, i ricercatori dell’Università di California a san Diego hanno trovato di tutto, dalle creme anti-infiammatorie ai trattamenti per la perdita dei capelli, perfino anti-depressivi e colliri. Insomma, un cellulare abbandonato sulla scena di un crimine consentirebbe agli investigatori di risalire al suo proprietario in modo semplice e quasi istantaneo.
UN MONDO DI GERMI E BATTERI
Al pari di maniglie, tastiere, pulsanti, telecomandi, anche il telefono è contaminato da un gran numero di batteri, alcuni dei quali più pericolosi di altri. Celebre lo studio dell’Università dell’Arizona, secondo il quale la tavoletta del wc ospita un decimo dei batteri che si trovano sul cellulare. Un lavoro dell’Università del Surrey bene illustra la situazione. Ricordatevene ogni volta che il vostro cellulare entrerà in contatto con posate e pietanze, cuscini e lenzuola.