“Addio ai quattro codici colore – bianco, verde, giallo e rosso – per l’accesso alle cure in pronto soccorso. E pieno riconoscimento dell’autonomia degli infermieri, che se autorizzati potranno somministrare farmaci, fare prelievi e iniziare una serie di trattamenti”.
La notizia, apparsa stamattina sul sito “Sanita24” del Sole 24 Ore, rilancia, in anteprima le novità contenute in un documento di revisione delle linee guida sul triage intraospedaliero, ferme al 2001, oggi in discussione su un apposito tavolo di lavoro presso il Ministero della Salute.
“Il “triage”, cioè l’assegnazione del grado di priorità ai pazienti che approdano in ospedale in condizioni d’emergenza, cambierà volto” titola il quotidiano on line. Anche e soprattutto per rispondere in maniera più adeguata ai nuovi bisogni assistenziali, ad una popolazione che è cambiata in questi ultimi due decenni, ai tempi di attesa e l’affollamento dei pronto soccorso. Istanze, queste, che rischiano di non essere considerate con il sistema del “codice colore” ad oggi in uso.
Con le nuove linee guida, si legge nell’articolo, chi arriverà in Pronto Soccorso si vedrà assegnare nel giro di 5 minuti da infermieri “esperti” nel triage – che cioè avranno seguito una formazione specifica – un codice numerico di priorità, da 1 a 5 su una scala decrescente. Il codice “1” riservato alle emergenze, per i casi di interruzione o compromissione di una o più funzioni vitali; il “2” per le urgenze, quando cioè si constata un rischio di compromissione delle funzioni vitali ma la condizione del paziente è stabile pur se con rischio evolutivo o dolore severo; il “3” riservato alle urgenze differibili, dove le condizioni sono stabili ma servono prestazioni complesse; il “4”, urgenza minore, che richiede prestazioni diagnostico-terapeutiche semplici mono-specialistiche. Infine, ci sono le “non urgenze”, che corrispondono agli attuali codici bianchi e che sono “smaltibili” entro un massimo di 4 ore.
Perché anche nel dettaglio della tempistica entrano le nuove linee guida e questa è un’altra importante novità in arrivo: con la revisione le urgenze non potranno aspettare più di 15 minuti, mentre gli ex “codici verdi”, spacchettati in livello “3” e “4” tra urgenze differibili e minori, andranno trattati rispettivamente entro al massimo 60 o 120 minuti.
Il Documento con le proposte di modifiche, evidenzia ancora il quotidiano, è in attesa della firma della Direzione Generale del Ministero, per poi passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni.
Previsto anche un capitolo sulla formazione: l’infermiere di triage deve avere esperienza in Pronto Soccorso e svolgere corsi di specializzazione mirati con periodi di affiancamento a tutor esperti, con continui aggiornamenti periodici.
Leggi l’articolo sul sito “Sanita24” del Sole 24 Ore