Oggi il settore dei trapianti “pone l’Italia tra i primi Paesi al mondo. Quello della medicina trapiantologica e’ un modello che funziona, preso ad esempio da molti Paesi europei”. Cosi’ Pasquale Berloco, presidente della Societa’ italiana trapianti d’organo e direttore dell’Unita’ di Chirurgia generale e Trapianti del Policlinico Umberto I di Roma.
Un ambito che ha “progressivamente evidenziato un allargamento delle applicazioni, un miglioramento dei risultati e la riapplicabilita’ delle procedure, ha spiegato Berloco aprendo il 40esimo Congresso nazionale della Sito.
Proprio nel 2016 ricorre il 50esimo anniversario del primo trapianto in Italia, eseguito all’Umberto I. “La trapiantologia rappresenta oggi una delle punte di diamante di cui la medicina moderna oggi si vanta, un esempio paradigmatico di interdisciplinarieta’”. A fronte di questi risultati positivi, sono “tanti i problemi da risolvere che hanno reso la trapiantologia vittima del suo stesso successo”. Berloco ha infatti spiegato che “le richieste di trapianti sono notevolmente aumentate e la domanda non viene soddisfatta”. Per questo l’obiettivo per il futuro e’ “affrontare tematiche di grande attualita’ come la donazione da vivante, la conservazione e la rigenerazione di organi in condizioni non ottimali e- ha concluso- soprattutto il trapianto cellulare”.
(Ekp/Dire)