Il progetto di Fondazione Ant, associazione Menomale, Centro di ricerca Hit dell’Universita’ di Padova e’ sostenuto dalle fondazioni Vodafone e Cattolica. Lo studio sugli effetti delle nuove tecnologie coinvolgera’ 64 persone.
BOLOGNA – Migliorare la qualita’ della vita dei pazienti oncologici e ridurre l’impatto negativo che l’isolamento socio-sensoriale puo’ avere su di loro. E’ l’obiettivo di “The look of life”, il progetto di realta’ virtuale ideato da Fondazione Ant, la non profit che si occupa di assistenza specialistica e domiciliare gratuita ai malati di tumore, insieme all’associazione Menomale che si occupa di tecnologia digitale, in collaborazione con il Centro di ricerca Hit (Human inspired technology) dell’Universita’ di Padova.
Premiato dal bando “Digital for social” della Fondazione Vodafone (scelto tra oltre 500 progetti ricevuti) e sostenuto anche da Fondazione Cattolica, “The look of life” si propone di valutare l’esito clinico e l’utilizzo a domicilio di una tecnologia innovativa con i visori Gear Vr che permettono la fruizione di video immersivi a 360°. Diversi studi infatti ne hanno dimostrato la potenzialita’ nell’alleviare e migliorare alcune condizioni cliniche e psicologiche, legate a patologie oncologiche o altre malattie croniche invalidanti. “Per gestire la malattia non ci si puo’ limitare a considerare i fenomeni patologici che si verificano sul corpo ma e’ indispensabile capire quale rappresentazione cognitivo-emotiva i pazienti abbiano costruito dei sintomi della malattia oncologica, tra cui il dolore: solo cosi’ si potra’ suscitare in loro la motivazione necessaria a combatterli efficacemente – ha detto Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione Ant – Noi chiamiamo questa consapevolezza eubiosia, la buona vita. Ci impegniamo tutti i giorni per migliorare la qualita’ della vita dei nostri assistiti, costruendo un rapporto medico-paziente basato sull’umanita’ e sperimentando tutte le tecnologie, anche le piu’ innovative e impensate, per portare sollievo a chi e’ malato.
– Con il progetto “The look of life”, la tecnologia verra’ portata a casa dei pazienti (sono 64 quelli che parteciperanno alla sperimentazione): verranno sottoposti loro video tridimensionali selezionati in Rete o creati ad hoc da Deve Vr, partner multimediale del progetto, per valutare quanto questa immersione puo’ avere efficacia nell”alleviare lo stress, l’ansia, la paura o il dolore. “Da tempo gli scienziati studiano il senso di presenza ossia la sensazione che le persone provano quando sono immerse in mondi virtuali creati dal computer – ha spiegato Luciano Gamberini, responsabile scientifico del Centro di ricerca Hit – L’illusione generata da queste tecnologie puo’ spostare larga parte della nostra esperienza e della nostra attivita’ psichica dal mondo fisico a quello virtuale, generando la sensazione vivida di essere presenti e attivi nell’ambiente digitale”.
Grazie a queste proprieta’ le realta’ virtuali sono sfruttate nella ricerca psicologica per esplorare pratiche cliniche e riabilitative per contrastare fobie, stress post traumatico, depressione, dolore. “La ricerca permettera’ di verificare la validita’ del metodo, quali sono le condizioni migliori di somministrazione, quali contenuti sono piu’ efficienti e quanto queste tecnologie a basso costo siano affidabili – continua Gamberini – L’obiettivo e’ definire un protocollo con due operabilita’: permettere alle persone di avere il visore a casa e verificare se gli effetti a breve termine si protraggono nel medio-lungo periodo, anche senza il visore ma tramite il ricordo dell”esperienza in ambiente virtuale”. I contenuti basati su video in 3D a 360° saranno open e resi disponibili sulla piattaforma online ”The look of life” e sul sito del centro di ricerca.
(www.redattoresociale.it)