Con 164 voti favorevoli, 27 contrari e 17 astensioni il Senato ha approvato, in prima lettura, il Ddl governativo n. 1324, contenente “Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di aggiornamento dei livelli di assistenza, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza del Ministero della salute”; la parola passa ora alla Camera.
Alla fine della seduta la ministra Beatrice Lorenzin ha twittato: «Grazie al Senato».
“Non posso che manifestare la mia grande soddisfazione per l’approvazione del Ddl Lorenzin oggi in Senato di cui sono stata relatrice. Un provvedimento che almeno un milione e duecento professionisti della sanità aspettano da quattordici anni”, ha dichiarato Emilia Grazia De Biasi, Presidente della Commissione Sanità del Senato. “Un testo composito – ha proseguito – ma che contiene al suo interno elementi importantissimi come la riforma degli ordini professionali, la costituzione di nuovi ordini professionali e di albi di professioni sanitarie (chimici, fisici, osteopati e chiropratici) a garanzia della dignità professionale degli operatori e a garanzia dei cittadini che da ora saranno più sicuri perché sarà più incisiva la lotta all’abusivismo professionale”.
Abbiamo rivolto alcune domande alla Senatrice Annalisa Silvestro, componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato.
Senatrice Silvestro, il suo primo commento, subito dopo l’approvazione del Ddl è stato: “Speriamo di festeggiare la trasformazione del Ddl Lorenzin in legge dello Stato entro l’anno”. Manca l’approvazione da parte della Camera dei Deputati. E’ la volta buona?
“Credo proprio di sì. È probabile che la Camera apporti alcune modifiche all’intero testo e non solo, quindi, sugli articoli che riguardano specificamente l’ordinistica; ma ritengo che l’impianto così come delineato nel testo licenziato dal Senato, rimanga. In questi giorni l’articolato, comprensivo degli emendamenti e degli ordini del giorno approvati in aula, verrà trasmesso alla Camera per poi essere assegnato alla Commissione competente (Commissione 12′ – Affari Sociali). Quindi inizierà il percorso in quell’Aula. Se, come dicevo, i Deputati apporteranno e approveranno modifiche al testo attuale, quest’ultimo dovrà ritornare in Senato per l’approvazione definitiva. Il pensiero, generalmente condiviso, è che si possa avere il testo definitivo ossia la legge al massimo entro l’anno in corso”.
Il Ddl Lorenzin interviene su diversi ambiti della sanità italiana. Dalla sperimentazione clinica dei farmaci, alla ridefinizione dei livelli essenziali di assistenza.
“Si, infatti oltre ad essere definito “Ddl Lorenzin”, è stato anche indicato come “Ddl omnibus” proprio perchè il testo non è monotematico. Sono infatti state introdotte, diverse norme tra cui alcune particolarmente interessanti per le professioni sanitarie. C’è una delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia di sperimentazione clinica dei medicinali ad uso umano in cui vi è l’indicazione che l’aggiornamento periodico del personale medico, sanitario e socio sanitario (quindi non solo i medici ma anche le professioni sanitarie e socio sanitarie) sia realizzato attraverso il conseguimento di crediti formativi su percorsi assistenziali multidisciplinari e multi professionali. Sono stati aggiornati i LEA inserendo le prestazioni di controllo del dolore nella fase travaglio-parto, effettuate anche tramite ricorso a tecniche di anestesia loco regionale. È ancora: è stata aumentata di 1/3 la pena per l’esercizio abusivo di una professione sanitaria e introdotta la circostanza aggravante per i reati contro la persona commessi in danno ai ricoverati in strutture sanitarie o in strutture sociosanitarie residenziali e semi residenziali. Ci sono anche norme inerenti altre tematiche ma, come dicevo, ritengo che queste siano quelle di più specifico interesse per il mondo infermieristico e delle professioni sanitarie”.
Per gli Infermieri italiani il provvedimento è atteso per le norme riguardanti la revisione della disciplina degli ordini delle Professioni Sanitarie. Come giudica il provvedimento?
“Buono ma perfettibile. L’auspicio è proprio che il testo sia migliorato alla Camera e, comunque, che ci sia una ulteriore riflessione rispetto ad alcuni passaggi che si sono rivelati particolarmente critici. Mi riferisco specificamente al riconoscimento tout court dell’osteopatia e della chiropratica come professioni sanitarie. Comunque è un testo che porta a casa alcuni importanti risultati: aver messo mano all’ordinistica che rimaneva ancorata a leggi e norme vecchie ed obsolete; aver finalmente riconosciuto che tutti gli esercenti le professioni sanitarie sono laureati e aver, di conseguenza, trasformato i Collegi in Ordini. Aver regolamentato nella stessa legge tutte le professioni sanitarie sottolineandone così la pari dignità di tutti, l’importanza di regole comuni e la necessità di un coinvolgimento di tutti per modificare e, nel futuro ulteriormente innovare, le regole inserite nella ormai vicina legge sugli Ordini delle professioni sanitarie”.
Sono circa 1 milione e 200mila gli operatori sanitari in attesa di questo provvedimento: infermieri, medici, dentisti, veterinari e professionisti sanitari “ordinati”. Cosa cambierà, di fatto, per i professionisti interessati?
“Per i professionisti già iscritti ai relativi Albi inseriti nei Collegi o negli Ordini, le novità riguardano principalmente la sottolineatura della cogenza del Codice deontologico che viene emanato dai relativi Consigli nazionali e la separazione – in caso di procedimenti disciplinari – tra la funzione istruttoria e la funzione giudicante che verrà espletata con la presenza di un Rappresentante estraneo alla professione, nominato dal Ministero della salute. Per tutti gli altri professionisti attualmente “non ordinati” si tratta di un cambiamento considerevole che impegnerà molto: deve essere fatta la rilevazione dei professionisti, valutata la loro iscrivibilità ossia il possesso dei necessari titoli di studio e di abilitazione all’esercizio professionale e attivata la struttura ordinistica”.
“Il Ddl Lorenzin vuole, infatti, anche combattere l’abusivismo professionale, l’opacità fiscale, l’esercizio di bassa qualità. Penso di poter affermare che un grosso impegno ci sarà invece per i Consiglieri direttivi dei futuri Ordini professionali che dovranno realizzare diversi cambiamenti nelle modalità di governo dei loro Ordini. Cambiamenti che si riverbereranno a loro volta nelle ridefinizioni dei Comitati centrali nazionali. Ritengo che una norma di particolare importanza per tutti, in termine di aumento della partecipazione al voto e quindi della democrazia, sia che il Presidente del Consiglio direttivo non potrà svolgere la funzione di Presidente del seggio elettorale e che le votazioni per il rinnovo dei direttivi locali potranno svolgersi fino ad un massimo di cinque giorni e anche in più sedi”.
In questa riforma, si prevede la costituzione di nuovi ordini professionali e di albi di professioni sanitarie (chimici, fisici, osteopati e chiropratici). Come giudica queste novità?
“In realtà nel Ddl approvato al Senato non vengono costituiti nuovi Ordini professionali. Le professioni sanitarie con profilo ma senza rappresentanza ordinistica, verranno inserite nell’Ordine dei Tecnici sanitari di radiologia medica che assumerà la denominazione di Ordine delle professioni di tecnico sanitario di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. Quest’ultimo Ordine, quindi, sarà un Ordine unico con numerosi Albi tra cui quello degli Osteopati è quello dei Chiropratici. Ricordo a tal proposito che ad oggi, il Collegio Ipasvi (futuro Ordine delle professioni infermieristiche) ha la tenuta di 3 Albi: Albo degli infermieri (professionali), Albo degli infermieri pediatrici, Albo degli assistenti sanitari. Una volta che il Ddl Lorenzin sarà legge, gli Assistenti sanitari entreranno con il loro Albo nell’Ordine delle professioni di tecnico sanitario di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. Un’ultima nota: con questa legge potremo finalmente togliere l’aggettivo professionale alla denominazione di Infermiere”.
Approfondimento
Il DDL Lorenzin in sintesi
L’articolo 1 conferisce una delega al Governo per la revisione della disciplina in materia di sperimentazione clinica dei medicinali e introduce il concetto di medicina di genere.
L’articolo 2 prevede che siano inserite nei livelli essenziali di assistenza sanitaria le prestazioni di controllo del dolore nella fase travaglio-parto.
L’articolo 3 reca una revisione della disciplina degli ordini delle professioni sanitarie. In via generale, l’esercizio della professione è subordinato all’iscrizione nel relativo albo e gli ordini sono costituiti su scala provinciale e riuniti in federazioni nazionali.
L’articolo 4, introdotto in Commissione, istituisce la professione di osteopata.
L’articolo 5 inserisce le professioni di biologo e di psicologo nell’ambito delle professioni sanitarie.
L’articolo 6, introdotto in Commissione, istituisce l’elenco nazionale degli ingegneri biomedici e clinici.
L’articolo 7 riguarda l’esercizio abusivo delle professioni sanitarie.
L’articolo 8, introdotto in Commissione, riguarda le pene che si applicano ai farmacisti per la vendita di sostanze dopanti.
L’articolo 9 riguarda la circostanza aggravante per reati in danno di persone ricoverate presso strutture sanitarie.
L’articolo 10 reca disposizioni in materia di formazione medica specialistica.
L’articolo 11 reca modifiche alla disciplina sull’esercizio societario delle farmacie.
L’articolo 12, introdotto in Commissione, istituisce la professione sanitaria del chiropratico.
L’articolo 13 concerne la dirigenza del ministero della Salute.
L’articolo 14 reca norme di coordinamento per le regioni e province autonome.