Non cala in Italia il numero di fumatori. È rimasta quasi invariata, infatti, la percentuale dei consumatori di bionde rispetto al 2015: sono 11,5 milioni (circa il 22% della popolazione), rispetto ai 10,9 milioni (il 20,8%) del 2015.
Riprende invece il consumo delle e-cig, che torna a toccare punte del 4% di utilizzatori nella popolazione.
Sono alcuni dei dati che saranno presentati a Roma nel corso del convegno ”Tabagismo e Servizio sanitario nazionale”. “Sebbene non ci siano ancora riscontri scientifici sufficienti sulla sicurezza e l’efficacia delle e-cig nella disassuefazione alle abitudini al fumo- dice Walter Ricciardi, presidente dell’Iss- la ripresa del consumo di questi articoli sottolinea la necessita’ di un attento e ulteriore monitoraggio del fenomeno e di rigorosi studi clinici sul loro utilizzo”.
Viceversa, restano sostanzialmente invariati da otto anni i consumi delle sigarette tradizionali, indipendentemente dall’ingresso sul mercato delle e-cig, che sono spesso abbinate all’uso di tabacco tradizionale: “Si conferma anche quest’anno un trend che andiamo osservando oramai da 8 anni- spiega Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Iss- ovvero che la prevalenza di fumatori in Italia rimane pressoche’ invariata, al di la” di piccole oscillazioni percentuali scarsamente significative: in particolare, registriamo una lieve crescita nella prevalenza dei fumatori di entrambi i sessi, con un aumento piu’ marcato negli uomini rispetto alle donne. Cio’ che sta cambiando sono le modalita’ di consumo.
Quasi l”80% degli utilizzatori di sigarette elettroniche usa anche sigarette tradizionali: un dato che merita una riflessione alla luce del fatto che la maggior parte di queste contengono nicotina”. (Cds/Dire)