La sifilide, conosciuta anche come lue (dal greco λύω = sciolgo), è una malattia infettiva a prevalente trasmissione sessuale. È causata da un batterio, il Treponema pallidum, che si presenta al microscopio come un piccolo filamento a forma di spirale, identificato nel 1905 da Fritz Schaudinn e Erich Hoffmann. Oltre che per via sessuale, il contagio può estendersi al feto, nella donna gravida con infezione recente, attraverso la placenta.
Il numero dei casi di sifilide oggi è in forte aumento. Secondo le stime, a livello mondiale, sono 10,6 milioni i nuovi casi ogni anno.
Una malattia che sembrava destinata a scomparire sta invece riemergendo in Nord America, così come in Italia. Oggi, la microbiologa Caroline Cameron dell’Università di Victoria (Colombia britannica, Canada), e Sheila Lukehart dell’università di Washington (Usa), hanno ottenuto una borsa di 2,3 milioni di dollari dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) statunitense per i test preclinici necessari allo sviluppo del vaccino.
Lo studio si baserà dal vaccino proteico già sviluppato dalla scienziata canadese, che è in grado di impedire al batterio di entrare nel sistema circolatorio. Questo sarà combinato con altre proteine a cui ha lavorato la ricercatrice Usa, che sono in grado di prevenire le lesioni.
“Noi speriamo – ha detto Caroline Cameron – che un vaccino, insieme a maggiori sforzi per la diagnosi precoce e a trattamenti efficaci, ci permettano di eradicare la sifilide. Si tratta di un patogeno incredibilmente invasivo. Uno dei rari agenti che riesce a passare dal sangue al cervello e dalla madre al feto”.
Fonte: Adnkronos
Foto in Copertina: University of Victoria http://www.uvic.ca/