Mauro Marabini, Direttore Sanitario dell’Azienda USL, ha voluto prima di tutto evidenziare il grande significato sociale e sistemico che rappresenta la messa in campo del nuovo Screening. “Un importante impegno che ha visto il coinvolgimento non solo delle due Aziende sanitarie ferraresi, ma anche delle Aziende sanitarie che fanno parte di Area Vasta Emilia Centro, in quanto ora hanno Ferrara come punto di riferimento per la esecuzione dell’HPV Test” e anche se lo sforzo organizzativo è stato notevole, con l’avvio del nuovo test HPV si è raggiunto sicuramente un grande risultato in quanto è più efficace e più sicuro rispetto test tradizionale”
Così anche a Ferrara, come definito per tutta la Regione Emilia-Romagna, il test HPV diventa il test di screening per le donne tra i 30 e i 64 anni, mentre il Pap-test resta per le donne tra i 25 e i 29 anni. La ricerca scientifica ha dimostrato infatti che il test Hpv per le donne tra i 30 e i 64 anni è più efficace del Pap-test nell’identificare precocemente le lesioni a rischio che possono diventare tumore. Per le donne più giovani, invece, il Pap-test resta più efficace perché l’infezione (da HPV o Papilloma Virus) in giovane età è molto alta ma scompare spontaneamente nell’80% dei casi, pertanto il test HPV comporta nella fascia di età 25-29 anni un elevato rischio di esami e trattamenti inutili.
Grande soddisfazione da parte di Chiara Sapigni, Assessore alla Salute del Comune di Ferrara, che ha voluto lodare le due Aziende sanitarie anche a nome del Presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, Tiziano Tagliani, “ Il coordinamento e la responsabilità dello screening a Ferrara per Area Vasta Emilia Centro ci rende orgogliosi. Possiamo avere su Ferrara chi guarda i risultati dello Screening e questo sarà svolto da professionisti di elevata qualità. Le due Aziende sanitarie e l’Università Ferraresi hanno dimostrato un alto livello sia da un punto di vista organizzativo che di coordinamento, così come per le professionalità, investimenti questi che già da tempo sono presenti sul nostro territorio e che era giusto venissero valorizzati a livello di Area Vasta”
Molto soddisfatto anche Eugenio Di Ruscio, Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Ferrara, che ha evidenziato come questo risultato possa essere visto come “un successo della sanità ferrarese. A questo punto il ruolo del sistema sanità ferrarese è un ruolo paritario con i cugini di Bologna. Anche a Ferrara professionalità e competenze possono essere fatte valere a livello di Area Vasta” Nella macchina organizzativa per la realizzazione del nuovo Screening l’azienda USL ha il compito di coordinare il progetto che coinvolge una rilevante attività logistica, mentre l’azienda Ospedaliera è responsabile della esecuzione dei test del virus HPV.
Avere il coordinamento per il nuovo Screening ci fa piacere perché è anche un riconoscimento per le ottime attività svolte fino ad aggi nel campo della sanità pubblica. Giuseppe Cosenza, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica a cui afferisce il servizio di Screening, ricorda che la sanità pubblica ferrarese ha sicuramente un alto livello di risultati anche sugli altri grandi temi che rientrano nel grande contenitore della “Prevenzione” e della tutela della Salute pubblica.
Giovanni Lanza, Direttore di Anatomia Patologica dell’Azienda Ospedaliera, ha evidenziato quanto il nuovo screening sia più sicuro per le donne rispetto allo screening tradizionale perché “cercando il Virus HPV ci permette di individuare il DNA di 14 genotipi di Virus stesso. Questo nuovo test molecolare sostituisce in parte il vecchio test, anche se l’esame citologico rimane e mantiene la sua importanza per specifiche circostanze”.
Ferrara, come Centro di analisi, può coprire tutte le esigenze dell’Area Vasta Emilia Centro. A Ferrara da fine dicembre 2015 a oggi sono già stati analizzati 2500 campioni di cui 2398 negativi e 102 positivi.
Aldo De Togni, Direttore dello Screening per la provincia di Ferrara ha poi presentato le caratteristiche del nuovo test rispetto a quello tradizionale.
Il test di screening coinvolge infatti le donne tra i 30 e i 64 anni e viene proposto ogni 5 anni. Le donne fra i 25 e i 29 anni continueranno invece ad eseguire il Pap-test ogni 3 anni . La modifica sarà inoltre graduale: nella fase di transizione (tre anni) alcune donne verranno inviate a eseguire il test HPV e altre invece ad eseguire il Pap-test, fino ad arrivare a invitare tutte le donne al test HPV in età tra i 30 e 64 anni.
Con il programma di screening le donne interessate sono invitate a eseguire il test con una lettera a domicilio inviata dall’Azienda Usl. Il percorso è tutto gratuito: test ed eventuali approfondimenti diagnostici o terapeutici, compreso il monitoraggio nel tempo (follow up). Per ricevere la risposta occorre circa un mese. Se il test HPV risulta Negativo la risposta arriverà al domicilio tramite lettera e la donna verrà nuovamente invitata dopo 5 anni. Se il test HPV risulta invece positivo, sullo stesso campione viene eseguito anche il Pap-test. Se il Pap-test sarà negativo, la donna verrà nuovamente invitata dopo un anno a ripetere il test HPV. Se il Pap-test mostrerà invece alterazioni o dubbi, si verrà contattate per concordare ulteriori accertamenti.