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Sclerosi Multipla. Nuove terapie grazie a studio UNIMORE

Sclerosi Multipla. Nuove terapie grazie a studio UNIMORE

Sclerosi Multipla. Nuove terapie grazie a studio UNIMORE
| giovedì 15 Dicembre 2016

csesternoUno studio italiano, condotto da ricercatori dell’Universita’ di Modena e Reggio Emilia e dell’ospedale di Baggiovara, apre nuove possibilita’ terapeutiche per la sclerosi multipla progressiva. La ricerca in questione, recentemente pubblicata sulla rivista scientifica “Frontiers in Immunology” e finanziata dall’Aism e dalla Fondazione italiana sclerosi multipla, apre nuove possibilita’ terapeutiche per la cura delle forme progressive della malattia.

Nell’ambito della sclerosi multipla, malattia autoimmunitaria del sistema nervoso centrale, e’ ancora poco chiaro il rapporto tra neuroinfiammazione e neurodegenerazione cosi’ come il loro contributo nelle differenti fasi patologiche. Cosi’, lo studio modenese si e’ concentrato su un tipo di linfociti particolari, i linfociti Nk con recettore T invariante (detti iNkt), che appartengono alla famiglia delle cellule dell’immunita’ innata e rappresentano meno dell’1% di tutti i linfociti circolanti. Ebbene, e’ stato evidenziato che alcuni difetti delle cellule iNkt possano predisporre allo sviluppo di malattie autoimmuni, ma il loro ruolo nella sclerosi multipla ad oggi resta poco conosciuto. Per comprendere meglio il ruolo delle cellule in ballo, i ricercatori modenesi hanno analizzato le cellule iNkt e la loro attivita” funzionale nelle diverse forme cliniche della malattia. In particolare, sono state studiate 165 persone malate, tra cui 102 pazienti colpiti da una forma attiva di tipo Rr (Recidivante-Remittente).

blue-nerve-cells_23-2147537870-600x400I risultati, ottenuti con le piu’ avanzate metodologie per l’analisi di cellule rare e con nuove tecniche di studio messe a punto dal gruppo modenese, hanno dimostrato che non ci sono grosse differenze nel tipo morfologico di cellule presenti nelle diverse forme di sclerosi multipla, ma che invece, quando stimolate, le cellule iNkt producono molecole ad azione infiammatoria.

In sostanza, tutti i dati raccolti nell’ambito dello studio Unimore evidenziano come l’infiammazione costituisca un processo rilevante anche nella fase progressiva della sclerosi multipla, e che quindi vanno considerati per poter valutare ulteriori trattamenti piu’ mirati e specifici contro la malattia.

“I nostri risultati- commenta il prof Unimore Andrea Cossarizza, coordinatore della ricerca insieme con la collega di Baggiovara Patrizia Sola- indicano che la forma secondariamente progressiva di sclerosi multipla e’ caratterizzata da una forte attivazione delle cellule iNkt, che producono citochine infiammatorie. Questi linfociti, quindi, potrebbero ricoprire un ruolo importante nell’infiammazione presente nella fase progressiva della malattia, e potrebbero diventare un importante bersaglio terapeutico”. Il lavoro di ricerca ora dovra’ essere esteso ad un maggior numero di soggetti, per poter valutare effettivamente se le cellule iNkt presentano differenze funzionali in diversi tessuti e organi di persone colpite da sclerosi multipla. (Lud/ Dire) 13:38

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