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Salute, il 50% dei bambini non dorme abbastanza

Salute, il 50% dei bambini non dorme abbastanza

Salute, il 50% dei bambini non dorme abbastanza
| sabato 25 Giugno 2016

Il 50% dei bambini dorme meno del previsto, con possibili conseguenze sulle capacita’ di apprendimento ed eventuali effetti negativi sul comportamento. Lo dice una ricerca presentata da Assirem (Associazione scientifica italiana per la ricerca e l’educazione nella medicina del sonno) all’Accademia di Storia dell’arte sanitaria, a Roma.

Lo studio ‘Come dormono i bambini in Italia‘ ha preso in esame i casi di 365 bambine e 356 bambini dell’eta’ di 8 anni, rivelando che la meta’ non dorme abbastanza (ci vorrebbero tra le 9 e le 12 ore di sonno nella fascia 6/11 anni), anche per la scarsa consapevolezza dell’importanza del sonno.

Se circa un bambino su tre (31,7%) non vorrebbe andare a dormire, il 9,6% ha difficolta’ nell’addormentamento e di questi il 7,3% per la presenza di ansia, agitazione o per paura.

Il 7,2% si sveglia durante la notte piu’ di due volte, con difficolta’ a riaddormentarsi nel 5,4% dei casi. Il sonno agitato (quando chi dorme si muove continuamente) e’ presente nel 26,7% dei casi.

Nell’insieme, dunque, il sonno insufficiente o la scarsa qualita’ del sonno portano il 26,1% dei bambini a svegliarsi con difficolta’ e il 15,2% a svegliarsi stanchi.

Un altro rilevante fattore lo rappresentano i disturbi respiratori: il 17% russa, il 9,7% non respira bene, il 4,6% presenta apnee. E proprio di queste ultime e’ comprovato il legame a disturbi del comportamento, con deficit dell’attenzione ed irritabilita’.

“Le conseguenze sono sullo sviluppo sia fisico che mentale- spiega il presidente di Assirem, Pierluigi Innocenti- perche’ durante il sonno vengono prodotti degli ormoni, in particolare quello della crescita. Quindi se uno dorme meno anche lo sviluppo ne risente. Ma spesso il sonno ridotto puo’ determinare conseguenze nella quotidianita’, soprattutto nel rendimento scolastico, nella capacita’ di concentrazione, cosi’ come dal punto di vista comportamentale: i ragazzini che non dormono molto spesso vanno incontro ad uno stato di ipereccitabilita’ e spesso sono considerati ‘ragazzi difficili’ mentre semplicemente non dormono abbastanza.

La deprivazione di sonno incide anche sull’alimentazione: i lavori degli ultimi anni ci dimostrano come, durante il sonno, viene prodotto un ormone che si chiama leptina, che regola il nostro senso di sazieta’. Se dormiamo meno ne produciamo meno e siamo piu’ predisposti ad avere una maggiore fame. La deprivazione di sonno comporta un maggior uso del cosiddetto cibo spazzatura, che tende a farci ingrassare. Oggi sta esplodendo il problema dell’obesita’ e le due cose sembrano molto correlate”.

“Lo studio ha evidenziato anche l’esigenza di poter avviare ulteriori indagini diagnostiche per evitare complicanze di patologie come l’apnea notturna che e’ una delle problematiche piu’ frequenti- spiega Giuseppe Quintavalle, dg della Asl Roma 4, dove è stata effettuata l’indagine- Dalla cura dell’apnea notturna vengono, a livello preventivo, azioni migliorative per quanto riguarda tutto l’apparato cardiovascolare”.

Il professor Oliviero Bruni, curatore dello studio, ha raccomandato: “prima di tutto bisognerebbe cercare di anticipare l’orario di addormentamento non oltre le 22, poi parlare con il pediatra della possibilita’ che dietro i disturbi accusati dal bambino possa esserci un problema di sonno. E’ necessario avviare una campagna di informazione che sensibilizzi l’opinione pubblica. Ovviamente quei bambini che presentano uno specifico disturbo del sonno dovranno rivolgersi a uno specialista”.  DIRE

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