Alla metà delle persone affette da psoriasi viene costantemente rivolta la stesa domanda: “Sono contagiose le macchie sulla pelle?”; un terzo dei pazienti, invece, vengono “fissati” da altre persone quando sono in piscina o al mare. Otto persone su dieci riferiscono di aver subito discriminazioni o umiliazioni. Nel 16% dei casi c’è stato un vero e proprio rifiuto per accedere a servizi di estetiste, parrucchieri. Il 405 si sente in imbarazzo e si vergogna della propria pelle.
E’ il quadro allarmante che un recente sondaggio, condotto su oltre 8000 pazienti in tutto il mondo, ha delineato sulla psoriasi. Al sondaggio hanno partecipato anche 600 italiani che hanno raccontato le proprie sensazioni associate alla patologia.
La psoriasi
La psoriasi (dal greco ψωρίασις – psōríasis, “scabbia” o “condizione di prurito”) è una malattia infiammatoria cronica della pelle, non infettiva né contagiosa, solitamente di carattere cronico e recidivante. Nella sua patogenesi intervengono fattori autoimmunitari, genetici e ambientali. La psoriasi è una patologia di comune riscontro, senza particolari correlazioni con sesso od età; sembra tuttavia essere correlata ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, tra cui l’ictus e l’infarto del miocardio, e trattare l’iperlipidemia dei pazienti (gli alti livelli di lipidi nel sangue) può portare a un miglioramento. Si riconoscono più forme di psoriasi: la psoriasi pustolosa e forme non pustolose tra cui la psoriasi a placche (circa l’80% delle forme di psoriasi), guttata, inversa ed eritrodermica.
L’indagine
Clear about Psoriasis è il nome dell’indagine condotta in 31 Paesi da Gfk. I dati evidenziano che il 43% delle persone intervistate ha la sensazione che i rapporti interpersonale, specie con il partner, siano negativamente influenzati dalla psoriasi. Una caratteristica che porta le persone – in molti casi – ad evitare perfino i rapporti sessuali.
Nella metà dei casi, il condizionamento negativo riguarda la sfera lavorativa e professionale, tanto che in alcuni casi alle persone con psoriasi vengono proposte mansioni che minimizzano l’iterazione con altre persone.
Sebbene oggi esistono terapie efficaci, il 55% degli intervistati nutre aspettative molto scarse per quanto riguarda la possibilità di raggiungere un obiettivo oggi possibile: ottenere una pelle libera da lesioni.
«Sebbene i dati mostrati da questo sondaggio rivelino scetticismo nei confronti della possibilità di tornare ad avere una “pelle pulita”, tutti i pazienti ne hanno diritto – dice Giampiero Girolomoni, presidente della Società Italiana di Dermatologia Medica (SIDeMaST) e ordinario di Dermatologia dell’Università di Verona -. Il nostro compito di dermatologi è stare a fianco dei pazienti esortandoli a pretendere di più e a non accontentarsi se non di una pelle libera da lesioni. Le forme lievi si possono trattare con preparati topici (come creme, lozioni, unguenti e gel), le forme moderate o gravi richiedono terapie con farmaci orali o iniettivi. In ogni caso la ricerca ha sviluppato dei trattamenti che permettono di curare la malattia in modo molto efficace, molto più di prima, fino a cancellarla completamente dalla pelle».
Fonte: Corriere della Sera