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Pressione alta? Anche il ballo può essere una terapia

Pressione alta? Anche il ballo può essere una terapia

Pressione alta? Anche il ballo può essere una terapia
| lunedì 21 Marzo 2016

Il ballo: ritmo, energia, movimento, socialità. Sono tanti i gli effetti dei passi di danza, i cui benefici non hanno età. Da soli, in coppia o in gruppo. Da oggi utile a combattere l’ipertensione.

Una vera e propria “terapia”oggi promossa da linee guida stilate dai maggiori esperti europei in materia di ipertensione e presentate a Napoli in una delle ‘lifestyle session’ del Congresso della Siprec (Società italiana per la prevenzione cardiovascolare), già sostenitrice dei programmi ‘Make Your Heart Feel Good’, la campagna europea promossa da Daiichi Sankyo per sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione delle patologie cardiovascolari, attraverso semplici accorgimenti da adottare nella vita quotidiana.

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Attraente per tutti i target di pazienti, la danza può essere adattata alle esigenze e ai gusti di ogni età e cultura, e modulata sulle limitazioni fisiche personali. Poco importa quale dei tanti stili si pratica, quando studi internazionali identificano benefici per gli over 60 e dimostrano che è utile per migliorare forza e resistenza muscolare, agilità, equilibrio e coordinazione, e prevenire osteoporosi e rischi cardiovascolari.

Non mancano ovviamente gli accorgimenti: “E’ fondamentale per tutti, e soprattutto per chi soffre di patologie cardiovascolari, consultare il proprio medico o uno specialista prima di intraprendere qualunque forma di esercizio fisico – precisa Massimo Volpe, professore ordinario di cardiologia e direttore della Scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare dell’università Sapienza di Roma – ma in generale gli sport più indicati per questo tipo di pazienti sono quelli con metabolismo aerobico (di resistenza piuttosto che di potenza) e a medio o basso impegno cardiocircolatorio”.

L’ipertensione, insieme alle altre patologie cardiovascolari, in Italia è responsabile del 41% dei decessi. La maggior parte di queste patologie è attribuibile a fattori di rischio comportamentali.

La danza ha queste caratteristiche, “ma – aggiunge lo specialista – porta a chi la pratica anche i benefici psicologici derivanti dalla sua natura piacevole e divertente. Può essere percepita come un hobby piuttosto che come uno sforzo fisico imposto o una terapia”.

 

Fonte: Ansa

 

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