Ieri un ospite della Rems (residenza per l”esecuzione delle misure di sicurezza) di Mezzani, in provincia di Parma, si e’ allontanato senza autorizzazione dalla struttura.
Il personale in servizio, operatori sanitari e vigilanza, si e’ reso conto dell’accaduto grazie al sistema di videosorveglianza e si e’ subito attivato. Non e’ stato necessario l’intervento delle Forze dell’ordine, comunque allertate, perche’ l’ospite e’ stato riaccompagnato senza opporre alcuna resistenza all’interno del centro dallo stesso personale dopo pochi minuti.
Si tratta di un uomo quarantacinquenne, in attesa di processo, arerivato alla Rems di Mezzani lo scorso 28 aprile inviato dal magistrato di Bologna, a fronte di una perizia di infermita’ mentale che richiedeva la revoca immediata del carcere. Tuttavia, precisa l’Ausl di Parma, “si e’ trattata di una collocazione improvvisa: contestualmente all’ingresso, non c’e’ stata la definizione di un progetto riabilitativo.
Da qui il monito dell’Azienda sanitaria che specifica: “Le Rems non sono strutture nate per un’accoglienza in condizioni di emergenza, ma come soluzioni per l’esecuzione di misure definitive, con un’ipotesi progettuale riabilitativa e con una presa in carico da parte dei servizi di salute mentale gia’ in essere”. Per questo “una tale mancanza rischia di minare il sistema delle neonate Rems, che invece si basano su un percorso di responsabilizzazione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale”.
Questo percorso, conclude l’Ausl, “per funzionare al meglio deve essere realizzato in modo coordinato e con la collaborazione di tanti soggetti: la magistratura, l’azienda sanitaria, le Forze dell’ordine, le associazioni di volontariato e i cittadini”. (Cai/ Dire)