Dati ”modenesi” rassicuranti sulla sicurezza del controllo a distanza di pacemaker e defibrillatori. Lo rileva lo studio internazionale “More Care”, illustrato al Congresso europeo di cardiologia di scena a Roma, dal 27 al 31 agosto, con 33.000 esperti e la visita di papa Francesco alla cerimonia di chiusura.
La ricerca e’ stata presentata dal professor Giuseppe Boriani, direttore della Cardiologia del Policlinico di Modena e ordinario Unimore. Spiega Boriani sull”essenza dello studio: “Finora i pazienti impiantati con pacemaker o defibrillatore dovevano essere periodicamente controllati in ospedale, tre-quattro volte all’anno; nel caso di pazienti anziani tutto cio’ era gravoso sia per il paziente che per i famigliari, con dispendio di tempo e energie”.
I risultati dello studio, continua invece il prof del Policlinico, hanno dimostrato che “il controllo a distanza del pacemaker e dei defibrillatori non solo e’ sicuro ma consente una migliore accuratezza; il lavoro dei sanitari (medici, infermieri, tecnici) puo’ essere organizzato piu’ razionalmente”. La cura delle aritmie in questione non da oggi rappresenta uno dei campi di punta della cardiologia modenese, campo nel quale il Policlinico lavora in sinergia con la cardiologia dell’ospedale di Baggiovara, diretta da dottor Stefano Tondi. “Qui a Modena possiamo offrire le soluzioni giuste a vari problemi di aritmia cardiaca, dalla fibrillazione atriale alle tachicardie, utilizzando sia farmaci sia, se necessario, procedure di ablazione o impianto di dispositivi; per tale finalita” al Policlinico abbiamo ambulatori specifici dedicati a queste problematiche”, conclude Boriani. (Lud/ Dire)
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