“Asportare il tumore al cervello di un paziente sveglio immerso in una realtà virtuale attraverso occhiali 3D. Intervento del futuro? No, una prima mondiale che è stata effettuata in Francia, presso l’Ospedale Universitario di Angers nel progetto di ricerca dal titolo CERVO (chirurgia da svegli in realtà virtuale nel blocco operatorio). La nuova tecnica ha permesso al paziente di interagire con il chirurgo che ha potuto agire con più precisione, permettendo oggi azioni precedentemente impensabili”.
Questo il testo del comunicato stampa per mezzo del quale il Centro Ospedaliero Universitario di Angers (Maine e Loira) in Francia, ha comunicato con soddisfazione l’intervento da record.
Un intervento reso possibile grazie ad una equipe composta da neurochirurghi (guidati dal Professor Philippe Menei), da ricercatori dell’Interactions Numériques Santé Handicap (INSH) e l’ESIEA (École d’ingénieurs en Sciences et Technologies du numérique) che hanno messo a punto il computer e la realtà virtuale utilizzata.
L’intervento ad elevata tecnologia, realizzato il 27 gennaio e reso noto oggi dall’Adnkronos, ha permesso alla paziente di interagire con l’equipe in sala operatoria amplificando la precisione dell’atto chirurgico. Con ottimi risultati: “Il paziente è in perfette condizioni”, hanno spiegato i medici.
Questa speciale tecnica neurochirurgica, con il paziente sveglio, viene condotta attraverso una preliminare stimolazione del cervello con particolari elettrodi, creando così una “mappa” precisa delle aree su cui si interviene, in modo da salvaguardare connessioni importanti, implicate in funzioni come quelle motorie o di linguaggio. Con l’immersione e l’interazione del paziente nella realtà virtuale durante l’operazione si va oltre. C’è la possibilità, infatti, di testare le funzioni cerebrali più complesse, come la capacità di decidere in situazioni inattese o l’esplorazione visiva dello spazio.
Non solo. La realtà virtuale – spiega una nota dell’ospedale francese – permette di ‘calmare’ il paziente sveglio che è immerso – virtualmente – in un ambiente rilassato, ricco di ‘appigli’ ipnogeni. Un elemento quest’ultimo particolarmente utile nella chirurgia cerebrale da svegli nei bambini, settore in cui il servizio di neurochirurgia di Angers è pioniere.
Il tumore operato con la nuova tecnica era situato nelle aree cerebrali implicate nel linguaggio e nella vista. Il paziente, colpito da una malattia oftalmica, aveva un solo occhio funzionante. Da qui la necessità di rendere ancora più preciso l’intervento.
Dopo il successo di questa prima operazione l’equipe francese continuerà a sviluppare il progetto CERVO, lanciato nel 2014, e la tecnica sarà applicata ad altri pazienti.
(Adnkronos)